"Liberi di scegliere": le V dell'istituto 'De Nobili' di Catanzaro "incontrano" il giudice Di Bella

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  24 aprile 2021 20:01

 Questa mattina, le  classi quinte dell’I.I.S. “De Nobili” di Catanzaro, hanno partecipato, tramite l’app Google Meet, alla videoconferenza  “Giustizia e Umanità. Liberi di scegliere”.  L’incontro, che  si inserisce  nell’ambito delle attività annuali di educazione alla legalità previste per il corrente anno scolastico, è stato favorevolmente  accolto dal Dirigente Scolastico, Prof. Angelo Gagliardi, coadiuvato dalle referente prof.ssa Elena Maida. Entrambi, nel sottolineare la valenza didattica  ed educativa del progetto, si  sono detti orgogliosi di aver dato avvio a questa lodevole iniziativa che il “De Nobili” ha inteso promuovere.

Il convegno ha  avuto come oggetto il dibattito sul libro “Liberi  di scegliere” scritto dal giudice Roberto Di Bella e Monica Zappelli ed è stato promosso dall’associazione  “La voce  della legalità”, rappresentata dall’avv. Giulia Anna Pucci e dall’avv. Simone Rizzuto. Ha introdotto i lavori la dott.ssa Bruna Siviglia, presidente dell’associazione BIESSE, che ha presentato questo importante progetto che da due anni ormai vede  coinvolte molte scuole sul territorio nazionale e che  vede come protagonista indiscusso il giudice del tribunale dei minori di Catania, dott. Di Bella, colui che ha attuato una  vera rivoluzione giuridica nel panorama italiano, colui che ha avuto l’abilità di penetrare nel tessuto familiare altamente  contaminato di numerose famiglie coinvolte nella ‘ndrangheta  calabrese e non solo

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. “Di Bella- ha detto la Siviglia- non si è fermato alla  mera sentenza giuridica, ma ha incontrato di persona i giovani e li ha  accompagnati per insegnar loro che si può sempre imboccare una  strada più giusta, migliore”. Significativo il momento in cui è stato trasmesso un breve cortometraggio del film “Liberi  di scegliere” andato in onda a gennaio 2019 sulla Rai e che ha visto protagonista l’attore e interprete catanzarese  Francesco Colella, che ha voluto lanciare un forte messaggio ai giovani connessi questa mattina “Di Bella è stato un vero visionario, è andato oltre i propri orizzonti professionali e quando sono stato coinvolto in questa  esperienza interpretando il boss nel film ispirato al suo libro, ho capito che anche nel mio ambito, quello artistico, possiamo essere portavoce di sani principi  morali”.

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L’invito che Colella ha lanciato ai giovani studenti in procinto di affrontare le loro scelte  future dopo la maturità è stato di formarsi sempre perché la  cultura  aiuta a non aver paura e  ad  oltrepassarla per lasciare  spazio a sentimenti. 

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Commovente e toccante l’intervento di Francesca Prestia, la cantastorie catanzarese “La mia  scelta di essere una cantastorie è nata con Lea Garofalo (della quale oggi sarebbe stato il 47esimo compleanno), grazie a lei io composi il mio primo brano di  denuncia contro la ‘ndrangheta”. Una scelta  coraggiosa quella della Prestia poiché non tutti gli artisti usano la loro arte come strumento  di  denuncia, ma il suo coraggio l’ha portata nel 2012 ad  avere un riconoscimento da parte del MIUR tanto da portare ormai da anni la sua voce nelle scuole d’Italia, affinchè con la sua arte sia  da monito agli sconfitti  sociali, ai vinti  e a tutti coloro che hanno voglia  di riscommettere sulle proprie vite.  E’ seguito un proficuo dibattito tra il vero protagonista dell’evento,

Di Bella, con gli studenti  del “De Nobili”. Di Bella è partito dalle  riflessioni sul film interpretato da Colella riconoscendogli un ottimo potenziale educativo. “Non è un caso – ha detto il giudice- che da tempo il MIUR ha invitato i Dirigenti  scolastici a far visionare il film nelle scuole perché il messaggio insito in esso attua un’operazione preventiva e culturale e, inoltre, sensibilizza i giovani su questo  sistema cruciale, che è la ‘ndrangheta.” La  sua esperienza  di ben 25 anni a Reggio Calabria l’ha  aiutato a  capire cosa significa ‘ndrangheta, l’ha portato ad  avviare numerosi procedimenti a  carico di giovanissimi che sono arrivati ad uccidere persino le loro madri solo per “dovere”, ossia  saldare un  debito d’onore. Tanti i messaggi di  entusiasmo da parte  degli studenti che hanno partecipato all’incontro, ma anche attestazioni di stima pervenuti al Dirigente Gagliardi da parte delle famiglie “Incontro coinvolgente su un tema  toccante, trattato senza troppa retorica- scrive un genitore- La forza e  la testimonianza  del giudice sono state amplificate dal  dialogo appassionato e toccante  dell’attore ed  è questa la breccia attraverso cui educare i nostri giovani ad una visione più profonda della   realtà  che li circonda. Orgogliosa  di aver scelto il Vostro Istituto per mia  figlia!”.

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