Regionali 2025, la faida interna a Forza Italia Catanzaro: paradiso, inferno e purgatorio

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  07 ottobre 2025 18:18

di GABRIELE RUBINO

Non solo la classica contrapposizione fra candidati di schieramenti opposti. Le elezioni regionali sono anche, forse soprattutto, una cruda guerra intestina fra aspiranti consiglieri della stessa lista del campo 'amico'. Uno scontro all'ultimo voto. 

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Nella circoscrizione centro, la sfida interna più attesa era quella dentro Forza Italia. Già le scaramucce al momento della formazione delle liste 'azzurre', sotto l'egida presidenziale di Occhiuto e quella del segretario regionale Cannizzaro, avevano fatto intuire una lotta tiratissima e sanguinolenta. Non si conoscevano bene i rapporti di forza, ma fin dall'avvio della campagna elettorale si sapeva che se la giocavano in quattro, probabilmente, per due posti, come effettivamente è stato. Il più forte si è dimostrato Sergio Ferrari (il più votato del centrodestra nell'area). Il sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, già ben strutturato, ha avuto anche lo slancio dei vertici forzisti.

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Il resto era un derby tutto catanzarese. Non valeva solo un posto dorato a Palazzo Campanella ma anche la leadership azzurra nel capoluogo e provincia. L'ha spuntata Marco Polimeni, con un risultato ragguardevole: quasi 9 mila voti al primo tentativo. 'Corazzato' con consiglieri comunali di peso (da Costanzo a Levato fino alla Lobello), con l'ex sindaco Abramo e con un nutrito gruppo di amministratori coltivato e cresciuto da quando è segretario provinciale. Con Elisabetta Aiello era una sfida che per certi versi prescindeva dalla semplice competizione elettorale, vista la genesi comune del gruppo di riferimento. La figlia dell'ex senatore ha comunque ottenuto un ottimo risultato, staccata di appena 360 lunghezze. Anche lei poteva schierare diversi consiglieri di Palazzo De Nobili, amministratori sparsi anche in altre province e finanche Mimmo Tallini, che era in procinto di candidarsi in prima persona prima dell'arrivo di veti che hanno fatto sfumare l'ipotesi. Un 'accordo' eterogeneo sancito proprio dalla volontà di ribaltare gli ordini di forza nel principale partito in Calabria. Anche fra le truppe c'erano, anzi ci sono reciproche ostilità parecchio accese, ai limiti dell'odio. E' presto per dire se le ambizioni della Aiello di avere uno scranno a Reggio Calabria siano da archiviare definitivamente (non può escludersi 'un'ascesa in Giunta dello stesso Ferrari) ma adesso viene il difficile. Il potenziale c'è e per non disperderlo in ottica di futuri appuntamenti va trovate un collante e una ragione d'essere che vada al di là della rivalsa sugli 'ex amici'. 

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Pur avendo aumentato i voti rispetto al 2021, Antonello Talerico è arrivato quarto attestandosi a 8.130. Indubbiamente, una brutta battuta d'arresto per il consigliere regionale uscente che è sì riuscito a diversificare la platea degli elettori (puntando sul Crotonese) ma è venuta meno la forza propulsiva nel catanzarese. Nel comune capoluogo rispetto a 4 anni fa ha mantenuto più o meno gli stessi voti (circa mille e seicento), peccato che sia stato doppiato da Polimeni e superato di 600 dalla Aiello. Per lui c'è un futuro politico da ricostruire. 

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