“Mettere in campo, con urgenza, un Piano per l’ambiente moderno ed efficace. Istituire una task force regionale che sia di sopporto ai comuni, soprattutto medio piccoli, che a causa del blocco delle assunzioni non possono dotarsi delle professionalità necessarie per affrontare le tante emergenze che, in Calabria, ruotano attorno a questo settore”. Santo Biondo, Segretario generale Uil Calabria.
“La presidente Santelli si svegli, si dia una mossa, non perda altro tempo, la Calabria in materia ambientale è all’anno zero, è una Regione bella e addormentata. I motivi che stanno alla base di questa richiesta sono semplici e lampanti. La Calabria, come certificato in questi ultimi anni, ha problemi seri con la depurazione. Basti pensare che l’Europa ha aperto 129 procedure d’infrazione per lo scorretto smaltimento delle acque reflue e la mancata messa a norma degli impianti di depurazione. Questo nonostante la grande messe di denaro pubblico, oltre 230 milioni di euro, che la Regione aveva messo a completa disposizione dell’amministrazioni comunali che, purtroppo, non sono riuscite a trasformare questi finanziamenti in progetti concreti, finendo per esporre la Calabria al rischio di definanziamento visto che i lavori avrebbero dovuto concludersi entro il 31 dicembre 2021. E’ pubblico, poi, il dato riferito alle amministrazioni a rischio infrazione delle quali almeno il 30% non è riuscita ad approvare nemmeno il progetto esecutivo”, continua Biondo.
“Se a questi ritardi si aggiunge il quadro drammatico dell’igiene ambientale in diversi comuni calabresi, di grande e piccola dimensione, la situazione non appare più emergenziale ma senza nessuna soluzione. In questo settore, bisogna ricordarlo, si muovono numerose aziende che fanno grossi problemi di stabilità economica e finanziaria che, naturalmente, si ripercuotono negativamente sui lavoratori impegnati quotidianamente nel servizio di raccolta.
Quello, poi, che è successo a Siderno, con un incendio che ha mandato in tilt l’impianto locale di lavorazione dei rifiuti, è un tassello scomposto di un puzzle tutto da ricostruire.
Il settore dei rifiuti è di estrema delicatezza e, senza infingimenti, deve essere messo al riparo dalle attenzioni della criminalità organizzata.
Il sistema, poi, soffre per la mancata riforma del ciclo integrato delle acque, tanto sbandierata e promessa ma mai neppure avviata. Che dire ancora dell’incombente dissesto idrogeologico che segna il territorio di numerosissimi comuni su tutto il territorio regionale.
Lo stato dell’ambiente è di enorme sofferenza. Per questo chiediamo alla Regione Calabria, al presidente Jole Santelli e all’assessore Sergio De Caprio, di recuperare, con prontezza e determinatezza, i troppi ritardi che si sono accumulati in questi anni. Nessuna distrazione può essere accettata anche davanti alle enormi opportunità che il Recovery fund può mettere a disposizione di questa terra. Questa è un’occasione, forse l’ultima, per cambiare il volto e ridisegnare il destino di questa terrà e non può essere sprecata.
La Calabria non può permettersi altri ritardi, nuove omissioni, il rischio di pesanti sanzioni da parte dell’Europa o quello di perdere i finanziamenti messi a disposizione per risolvere questi problemi”, conclude Biondo.
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