In un lungo post su Facebook, Gianmichele Bosco spiega i motivi che lo hanno spinto alle dimissioni da consigliere comunale di Catanzaro. Lo fa ripercorrendo la sua attività durante la questa consiliatura.
"Il 13 luglio 2017 è stato il giorno di insediamento nel Consiglio Comunale di Catanzaro. Quel giorno ho iniziato la mia battaglia contro una classe politica penosa e complice di aver affossato una città. Talvolta mi è parso di lottare contro i mulini a vento e lo scoramento derivante dall'impotenza aveva il sopravvento. Spesso ho avuto voglia di mollare tutto, ma la fiducia che in me riponevano le tante persone che incontravo ed ascoltavo, mi ha spinto a continuare.Sentivo l’urgenza di denunciare e di provare a cambiare le cose dando voce a chi pensava di non poterne avere. Il mio operato può essere raccontato dalle centinaia di interrogazioni portate avanti, dalla presenza costante (e spesso mal sopportata) negli uffici comunali, dai tour nei quartieri, dai video di denuncia, dalle molteplici richieste di accesso agli atti, dalle battaglie in Consiglio, dalle prese di posizione simboliche finalizzate a svergognare chi, troppo spesso, vergogna non ne ha.
Ho studiato pratiche su pratiche con un’attenzione a tratti ossessiva e questo perché consapevole che ogni minimo errore poteva avere ricadute sulla Città e sul suo futuro", ha scritto Bosco.
"Da consigliere di minoranza- prosegue Bosco-, non sempre ho potuto incidere sulle scelte spesso scellerate dell’amministrazione, ma ho lottato per ciò che ritenevo giusto e l’ho fatto con abnegazione ed impegno. Il 13 dicembre 2019, ho appreso da una testata giornalistica online di esser stato raggiunto da un avviso di conclusione indagine per aver "truffato" la mia comunita'! Un’imponente inchiesta che si biforca in due differenti filoni (uno riguardo ai gettoni di presenza ed uno riguardo ai rimborsi per assunzioni fittizie che coinvolge soltanto 4 persone e ..... Ho ricevuto nell'immediatezza e ancora oggi continuo a ricevere centinaia di telefonate e messaggi di incoraggiamento che mi hanno dato forza e mi hanno persuaso a non compiere scelte affrettate. Ho atteso di studiare gli atti processuali e l’ho fatto con meticolosità e cura".
"La rabbia ed il senso di ingiustizia è aumentato e con loro il desiderio di essere ascoltato al più presto dalla magistratura per poter chiarire la mia posizione. Avevo scelto di non parlare finché non fossi stato ascoltato nelle sedi opportune e di non rilasciare dichiarazioni riguardo alle posizioni degli altri consiglieri per difendere il principio giuridico del Garantismo, fulcro dello STATO di DIRITTO e che per sua natura contempla la separazione tra morale e diritto. Ho trascorso una notte insonne e sono giunto alla conclusione che tra il diritto e la morale a volte debba prevalere la morale. Sono un avvocato e so bene che i processi si fanno nei tribunali e che solo nei tribunali è possibile stabilire chi è innocente e chi colpevole, ma sono anche un uomo e certe condotte ho il diritto di giudicarle dal punto di vista morale ed è per questa ragione che ho deciso di prendere posizione. Non smetterò di fare politica perché la politica è la mia vita ed i miei ideali sono il motore del mio agire quotidiano, continuerò a lottare per quello in cui credo, continuerò a lottare contro questa la classe politica che ci governa sia essa nazionale, regionale o comunale. Continuerò a schifare il modo di fare politica privo di dignità di Abramo & Co. ai quali attribuisco gravissime responsabilità politiche anche sulla vicenda delle Commissioni (come da sempre messo in evidenza), ma è arrivato il momento di dare un segnale, è arrivato il momento di dire basta con la speranza di non far perdere la fiducia a chi ancora ci crede, a chi ancora spera in un cambiamento. Non posso accettare di essere anche lontanamente associato a chi ho sempre contrastato sul piano politico.
Le responsabilità penali sono personali ed io posso rispondere solo delle mie, ma quelle morali degli altri non le posso e non le voglio tacere", afferma Bosco.
"Per queste ragioni domani 21 gennaio 2020 rassegnerò le mie dimissioni da consigliere comunale del Comune di Catanzaro invitando tutti gli altri a fare la stessa cosa con la promessa che questa decisione non significherà fare alcun passo indietro rispetto alla scellerata politica fatta da incompetenti e arrivisti!
P.s. ringrazio tutti per la fiducia dimostratami e spero che questo possa essere il primo passo per la svolta. Iniziamo sabato con la manifestazione contro il 5g", conclude Bosco.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736