di GABRIELE RUBINO
Il tempo stringe e le soluzioni sono sempre praticabili sono sempre. Assunto perfetto per descrivere la situazione dei pontili nel porto di Catanzaro. Una faccenda che si è 'imbruttita' alla fine del 2024 e che a metà di questo presenta un conto che rischia di essere parecchio salato. Dopo una fase da 'muro di gomma' l'Amministrazione Fiorita ha deciso di fare quello che sa fare meglio: provare a mediare nonostante tutte le avversità del caso. Così si spiega l'incontro odierno con l'associazione 'Amici del Porto', di base per nulla avversa al governo cittadino di centrosinistra, ma che da qualche settimana si ritrova con lo spauracchio di essere costretta a sloggiare dal suo porto, quello del capoluogo di regione.
Rispetto alle scorse ore c'è una novità. Un cambio di tattica, proposto dall'associazione e parzialmente assecondato dal Comune. Suona un po' così: "Siamo in 170, qualsiasi altra pezza non copre tutti, quindi meglio ri-provare con i pontili esistenti". Ossia, con quelli della Carmar. Ovviamente, per il noto contezioso giudiziario, tutti escludono un diretto coinvolgimento della ditta. Semmai, ed è qui la novità convergente odierna: sarà il Comune a verificare (con una sua procedura) la legittimità dell'attuale installazione che finora c'è stata nei due specchi d'acqua ed eventualmente si procederà al noleggio delle strutture esistenti fino al termine del 2025. Ipotesi intricata e complicata che sarà sondata. Fermo restando il principio categorico: fare in fretta. E, anche questa soluzione non è proprio immediata. Forse si tratta di un tentativo (politicamente legittimo) di allontanare proteste plateali, ma comunque il comunicato comunale non lo esclude.
Questa virata perché gli altri piani non sono certo in discesa. Non lo è l'affidamento del terzo specchio alla Catanzaro Servizi. Non tanto per questioni burocratiche (alla scadenza del termine della conferenza dei servizi manca poco), quanto per il concreto noleggio dei pontili. Per il privato il negoziato è sfumato, per la partecipata è 'in corso' ma 'difficile'. Insomma, mare mosso. E anche il varo e alaggio è tutt'altro che in discesa e pronto all'uso.
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