"Grande emozione e profonda soddisfazione per la riapertura del plesso scolastico di via Martelli, nonostante la frattura con la maggioranza". Lo dichiara l'ex assessore comunale di Chiaravalle Centrale, Claudio Foti.
"Con immenso orgoglio e commozione - scrive Foti - accolgo la notizia della riapertura dell’ex plesso scolastico di via Martelli. Dopo oltre cinque anni di chiusura, restituire alla comunità questo edificio — che, un tempo, ha accolto nelle sue aule i nostri figli, i loro genitori e in qualche caso anche i nonni — è per me motivo di sincera gioia. Sentire nuovamente il suono della campanella ha suscitato un’emozione profonda: è il segno tangibile che uno spazio di cultura e crescita torna a vivere, e questo, per chi ha sempre creduto in questo progetto, è la più grande gratificazione. Chiedo scusa alle famiglie e, in particolare, a quegli alunni che per cinque lunghi anni, al fine di consentire l’esecuzione dei lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico, sono stati costretti a frequentare le lezioni nei locali di via Foresta, all’interno della struttura denominata “palazzo degli uffici”. Spazi provvisori, certamente funzionali ma privi di quei comfort e di quell’accoglienza che una scuola dell’infanzia e primaria merita. Il sacrificio e la pazienza di quelle famiglie rendono oggi ancor più significativo e prezioso il valore di questo ritorno nella loro vera scuola".
"È stato un percorso lungo, difficile e particolarmente travagliato - spiega l'ex assessore. - Nel 2017, pochi mesi dopo il mio insediamento come assessore al bilancio, lavori pubblici, programmazione e urbanistica, partecipammo con determinazione al bando regionale per l’adeguamento sismico delle scuole. All’inizio non risultammo beneficiari: la graduatoria ci vedeva in posizione 294esima su circa 330 istanze, con esclusione per una richiesta di contributo pari a € 6.315.042,58. Grazie a un’azione tenace, segnalazioni puntuali e alla successiva rettifica della graduatoria, il 5 giugno 2018 risultammo ammessi a finanziamento. Fu un momento di grande gioia ricordo ancora quei momenti.
Il percorso non è stato affatto semplice e ha richiesto impegno, costanza e determinazione. Basti ricordare alcuni momenti particolarmente complessi: un viaggio in Sicilia, nel pieno del periodo COVID, per sollecitare l’avvio dei lavori e chiarire sfumature tecniche e amministrative; un incontro in Regione, in una fase delicatissima, quando gli uffici stavano addirittura valutando la revoca del finanziamento a causa di un’interpretazione errata; notti intere trascorse a predisporre, con scrupolo e urgenza, memorie difensive insieme all'ex vicesindaco Stefania Fera, da consegnare al nostro legale di fiducia a fronte di una denuncia presentata alla Procura della Repubblica".
"È stato un percorso costellato da passaggi difficili - prosegue la nota di Foti - che in più di un’occasione avrebbero potuto compromettere tutto. Eppure, grazie alla determinazione, alla tenacia e al lavoro sinergico con gli uffici, siamo riusciti a superarli uno ad uno, fino a consentire – nella giornata di ieri – al sindaco, che pure troppo spesso si è dimenticato di chi davvero ha combattuto questa battaglia, di tagliare il nastro. Ma, come recita un antico detto, i gesti qualificano chi li compie, non chi li subisce. Ed è proprio qui la differenza: il nastro lo si può tagliare in un attimo, ma il valore di un’opera si misura nel coraggio, nei sacrifici e nelle notti insonni che l’hanno resa possibile. In fondo, come affermava Seneca, non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che diventano difficili. Io ho osato, mettendoci tutto me stesso, e oggi l’emozione di riascoltare il suono della campanella ripaga ogni sforzo. Per trasparenza ricordo che l’opera ha registrato una spesa complessiva pari a €8.072.842,58, di cui € 7.632.387,15 per lavori eseguiti e € 440.455,43 per oneri tecnici e amministrativi. Tra contributo erogato dalla regione Calabria e del GSE. Voglio essere chiaro, senza alcuna smentita mi riconosco accanto al responsabile del procedimento, alla ditta esecutrice e agli operai che hanno materialmente realizzato l’opera. Insieme a loro posso definirmi, a pieno titolo, un protagonista di questo progetto. Ma il mio ruolo è sempre stato quello che la legge e il buon senso istituzionale mi imponevano: programmare, indirizzare e guidare l’azione amministrativa. Non sono mai andato sul cantiere per farmi fotografare o per assumere meriti che non mi spettavano. A differenza del sindaco, di alcuni consiglieri e assessori, ho scelto con coerenza di rispettare la distinzione dei compiti, lasciando ad altri le passerelle e le prime donne. Non è per vanto, ma per verità: tutti lo riconoscono, al contrario del primo cittadino. Ho sempre preferito la concretezza del lavoro di governo alla ricerca della visibilità personale. Per me la politica non è un palcoscenico, ma responsabilità, impegno e serietà. Questo è stato, ed è tuttora, il mio modo di servire la comunità".
"Resta, tuttavia - conclude Claudio Foti - la necessità di portare a compimento in maniera corretta e trasparente tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi. Le criticità emerse alla vigilia dell’apertura non possono essere sottovalutate né insabbiate: richiedono ancora verifiche puntuali, perché non è il tempo dei proclami preconfezionati, ma della responsabilità. È inaccettabile strumentalizzare un’inaugurazione per meri scopi personali o, peggio, per occultare nodi irrisolti. I cittadini hanno diritto alla verità, a conti chiari e a scelte amministrative improntate alla serietà.
Per quanto mi riguarda, ribadisco con fermezza il mio impegno a vigilare affinché legalità e trasparenza restino il faro dell’azione pubblica. Se le prerogative dei consiglieri e le regole istituzionali non saranno rispettate, non esiteremo a intervenire con determinazione e coraggio per tutelare l’interesse collettivo.
La scuola, primo presidio di legalità e palestra di vita civile, è il luogo in cui si formano le classi dirigenti del domani. Ai nostri ragazzi dobbiamo dare l’esempio con onestà, dedizione e il massimo rispetto delle regole. Solo così – con coerenza, sacrificio e verità – il suono della campanella potrà rappresentare davvero non soltanto l’inizio delle lezioni, ma il segnale di una comunità che cresce nella giustizia e nella trasparenza. E l’esempio deve venire soprattutto da chi varca la soglia del Palazzo di Città, che non è mai la casa del potere ma la casa dei cittadini. Una fascia tricolore non può sdoppiare la personalità di chi la indossa: il sindaco, o qualunque amministratore, deve essere lo stesso quando parla agli alunni, ai genitori e agli insegnanti, come quando siede dietro una scrivania comunale per dare gli indirizzi giusti, nel rispetto della legalità e della trasparenza. Purtroppo, troppo spesso, vedo questi principi ignorati. Ecco perché – con fermezza ma anche con amarezza – ricordo che il prestigio non si misura con i nastri tagliati, ma con la coerenza dimostrata ogni giorno nel servire la comunità".
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