Classe 4.0, l’innovazione va in rete all'Ic Patari-Rodari. La preside Rotella: "Sarà un progetto a lungo termine"

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Anna Maria Rotella

La classe 4.0 della Patari-Rodari è la prima degli istituti comprensivi in tutta la provincia di Catanzaro

  14 luglio 2020 15:38

di CLAUDIA FISCILETTI

Classe 4.0, sembra una denominazione che proviene da un lontano futuro e invece sta ad indicare una realtà nascente del presente che riguarda l’Istituto comprensivo Patari-Rodari di Catanzaro.

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Si intende una classe altamente digitalizzata, dove la didattica in presenza non viene oscurata ma supportata e potenziata dalla tecnologia. Dal mese di luglio i docenti dell’Ic hanno fatto parte di un corso di formazione che continuerà in tutto il mese di agosto fino ai primi giorni di settembre, in modo tale da poter gestire al meglio le innovazioni che caratterizzeranno la classe sperimentale.

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“Il periodo emergenziale ha solo accelerato la realizzazione di un progetto che era già in fase di preparazione. L’unica differenza era che lo avremmo attuato per l’anno scolastico successivo e non per questo”, spiega la dirigente scolastica dell’istituto, Anna Maria Rotella, riferendosi al fatto che l’arrivo del coronavirus e i conseguenti tre mesi di lockdown hanno reso quasi necessaria l’introduzione di un modus operandi che è il futuro dell’insegnamento.

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Si tratta di un progetto a lungo termine che andrà a svilupparsi nel corso del tempo, come dichiarato dalla stessa dirigente Rotella, fino a rendere l’intera scuola una “scuola 4.0” un risultato che si può ottenere grazie alla sinergia dimostrata in questi mesi da tutto il personale scolastico e dalle famiglie degli studenti che hanno accolto positivamente l’iniziativa. “Per la classe sperimentale erano disponibili 20 posti, nel momento in cui abbiamo esposto il progetto ai genitori e abbiamo chiesto loro di aderirvi su base volontaria, sono arrivate 28 adesione”, spiega la preside Rotella, illustrando il modo in cui sono stati scelti gli studenti che faranno parte dell’iniziativa: “Quindi abbiamo fatto un sorteggio pubblico all’interno del consiglio d’istituto”.

La classe 4.0 della Patari-Rodari è la prima degli istituti comprensivi su tutto il territorio della provincia di Catanzaro e, nonostante il largo sostegno ricevuto da docenti e famiglie, ha rischiato di essere accantonata durante il lockdown. “Non volevo procedere perché sono stata intimorita da questo stato di incertezza, poi fortunatamente la vicepreside Laura Sinopoli e il docente Antonio Saturnino sono stati la forza trainante per la realizzazione del progetto”, spiega Anna Maria Rotella.

Già durante lo stand by causato dalla quarantena c’è stato un gioco di squadra tra i docenti che avevano notevoli competenze digitali e quelli che hanno ricevuto i rudimenti basilari per poter rendere funzionale la didattica a distanza. “Se si può trovare un lato positivo nel periodo di lockdown è proprio la consapevolezza che hanno acquisito i docenti, rendendosi conto di quanto sia importante avere delle competenze digitali”, continua la dirigente scolastica che pensa anche ai suoi studenti e aggiunge: “Senza la Dad i ragazzi avrebbero perso tre mesi della loro vita scolastica”.

Dunque, fornire un insegnamento digitale ma anche consapevole che non vada a denaturare la didattica tradizionale, da qui la necessità dei corsi di formazione per docenti. “E’ un corso che stiamo facendo in compartecipazione con la Pearson, un’associazione di formazione a livello nazionale che supporta la scuola soprattutto nel settore della formazione digitale”, spiega Anna Maria Rotella.

Un nuovo metodo d’insegnamento che punta alla “blended learning”, dall’uso di tablet che sicuramente saranno un sollievo da portare al posto di zaini sovraccarichi, al tradizionale uso di carta e penna. Dall’uso di proiettori interattivi, con una realtà aumentata, che portano gli studenti nei luoghi spiegati dai docenti, al tradizionale rapporto diretto e “in carne ed ossa” tra maestri e scolari.

L’istituto comprensivo, in tale maniera, dimostra un grande slancio verso l’innovazione e verso un metodo d’insegnamento che ormai rappresenta il futuro e, per farlo al meglio con un’offerta formativa più completa, può anche ricevere il supporto da esterni come enti locali, associazioni e la stessa amministrazione comunale.

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