Come la pandemia da covid ha cambiato lo screening oncologico. Il dott. Molica: "Occorre una sanità ridisegnata"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Come la pandemia da covid ha cambiato lo screening oncologico. Il dott. Molica: "Occorre una sanità ridisegnata"

“Conciliare i modelli gestionali del post-pandemia con l’evoluzione delle terapie in onco-ematologia”, il tema della XXIII edizione del Corso di Formazione in ematologia e oncologia, organizzato da Stefano Molica

  23 novembre 2020 18:11

di ENZO COSENTINO

Nonostante le restrizioni normative imposte dai decreti antiCovid anche la XXIII edizione del Corso di Formazione in ematologia e oncologia, una “creatura” fortemente voluta dal dott. Stefano Molica,(coordinatore scientifico dell’evento ed ematologo Dipartimento Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese- Ciaccio” di  Catanzaro) è stata un successo di partecipazione e coinvolgimento della classe medica e paramedica.  Il tema del convegno - moderato  dallo stesso dott. Molica assieme al direttore medico P.O. Ciaccio De Lellis, Francesco Talarico - “Conciliare i modelli gestionali del post-pandemia con l’evoluzione delle terapie in onco-ematologia” - non poteva non essere attraente per sviluppare un dibattito di interesse scientifica ma anche fortemente sociale in quanto ha permesso di collocare le relazioni e gli interventi in un contesto attuale. Soprattutto per l’analisi di dati, non soltanto statistici.

Banner

Banner

Da febbraio, a causa del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19, negli ospedali italiani è stato rilevato un importante calo delle richieste di screening oncologici. Diminuzione che ha riguardato gli esami alla mammella (-38%), ai polmoni (-18%) e al colon (-46%) al quale è seguita una veloce ripresa a giugno che, confrontata con lo stesso periodo del 2019, ha evidenziato un aumento del 27% di screening mammografici, del 9% di Tac polmonare e un + 30% di richiesta per colonscopia.

Banner

"La pandemia da Covid-19 ha avuto un forte impatto sull’assistenza sanitaria dei pazienti affetti da patologie ematologiche lungo tutto il periodo del lockdown. – ha evidenziato Molica evidenziando anche che “durante la fase 1, in particolare, per ridurre il potenziale rischio di infezione e le sue complicanze per i pazienti ematologici è stato necessario modificare i normali standard di cura e adottare misure di gestione straordinarie". Ed ancora: "Si è discusso di tutto quello che questi mesi di pandemia ha insegnato e continua ad insegnarci ma, soprattutto, si è discusso molto della “contaminazione” delle competenze. Un messaggio nuovo, un messaggio che la pandemia si porta dietro per una sanità che sia un po’ ridisegnata e che rappresenti un cambio di paradigma".

Come si diceva in apertura il seminario interattivo ha registrato consensi e grande partecipazione ed ha visto medici e professionisti del settore e in collegamento da diverse città italiane, per disquisire di temi di grande interesse e attualità nel campo medico-scientifico.

E’ emersa anche l’importanza che in questo particolare scenario medico-scientifico-assistenziale il paziente portatore di patologie anche devastanti debba essere al centro dell’attenzione in ogni suo aspetto. "Sono i pazienti che ci chiedono una rimodulazione del rapporto, e una rimodulazione di quella alleanza medico-paziente che deve essere ripensata sulla base di un percorso di umanizzazione dei rapporti ma, deve anche essere ripensata, con modelli nuovi quali la telemedicina, che sono modelli di digitalizzazione del rapporto. - ha sottolineato Molica, aggiungendo - ma guai a dimenticarci di quello che è il bisogno di rapporto, il bisogno di comunicazione che il paziente ha sempre".

Importante l’illustrazione, attraverso la lettura dei dati, di quanto si sta verificando in questo periodo e secondo i quali, seguendo un po’ l’andamento delle patologie, l’accesso agli ambulatori, l’accesso agli ospedali, hanno disegnato uno scenario preoccupante in quanto hanno evidenziato l’impossibilità dei pazienti di poter accedere agli screening oncologici, agli ambulatori specialistici, con la conseguenza di un notevole ritardo per l’inizio delle cure onco-ematologiche. Si è parlato, inoltre, anche di ricerca clinica - estremamente importante e non staccata dalla pratica clinica - che consente attraverso gli studi clinici un accesso ai pazienti alle terapie più innovative, oltre ad evidenziare delle opportunità che si hanno oggi con i finanziamenti arrivati per il settore medico-scientifico che serviranno per apportare notevoli rinnovamenti tecnologici negli ospedali, seguendo percorsi di condivisione fra classe medica e personale amministrativo.

Nel corso dell’evento è stato anche rimarcata l’importanza della farmacisti ospedalieri, che in questo periodo sono in prima linea dovendo far fronte ai fabbisogni di tutti i giorni, anche per quanto riguarda i farmaci oncologici, ematologici soprattutto in un momento in cui si è fermato tutto, ma non si è fermata la necessità di continuare ad erogare le cure adeguate ai pazienti con altre patologi, ed del personale infermieristico - presenza importante nell’assistenza del paziente - che durante il lockdown e subito dopo, ha fatto vedere come si può realmente organizzare in un ospedale con caratteristiche oncologiche, tutto un percorso “non Covid-19” per i pazienti, consentendo agli stessi una continuità di cura per altre patologie anche in tempi di pandemia.

"Ritengo, ci sia stata la possibilità in questi giorni, di affrontare tutte le problematiche da differenti punti di vista – ha dichiarato il dottore Molica, in conclusione - offrendo, ognuno dei relatori, la propria esperienza e integrando il proprio parere, sicuramente differente, rispetto ad un modello che inizialmente si era pensato di proporre. Il dottore Talarico nel suo intervento fra l’altro è riuscito nella fase finale a far venire fuori questo momento centrale sì di innovazione, di digitalizzazione, ma sempre con al centro il paziente e i bisogni dello stesso".

Destinatari del corso di formazione - che negli anni ha sempre mantenuto un percorso di continuità tematica – sono stati medici di ematologia oncologia, anatomia patologica, anestesia e rianimazione chirurgia, geriatria, laboratorio analisi, malattie infettive, medicina generale, medicina interna, patologia clinica, radioterapia, organizzazione servizi sanitari ospedalieri, farmacisti ospedalieri o territoriali, biologi, e infermieri professionali.

L’auspicio di tutti i partecipanti comunque è stato che gli organizzatori già da subito pensino alla XXIV edizione dell’evento in quanto “strumento di crescita” e di formazione delle nuove generazioni di operatori sanitari a tutti i livelli nella branca specialistica della ematoncologia.

La risposta è stata immediata: “E’ anche il mio auspicio oltre che impegno" ha detto il dottor Mollica.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner