Festa dell'Immacolata a Lamezia: l'omaggio floreale alla statua della Madonnina in piazza Ardito

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  09 dicembre 2025 09:43

 

“Predisporci ad accogliere il mistero di Dio che viene nella nostra vita, nella nostra esistenza e nella nostra storia, per dare senso ai nostri giorni, per dare pace alle nostre relazioni, per dare giustizia alla nostra realtà, per dare speranza a tutti noi”. Con questo augurio il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, ha concluso l’omelia della santa Messa presieduta in cattedrale in occasione della festa dell’Immacolata Concezione.

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Partendo dalle letture del giorno, monsignor Parisi ha sottolineato che “la pagina che è stata letta come seconda lettura di questa sera, quella di San Paolo agli Efesini, è davvero il grande cuore dell'annuncio del Vangelo che collega la storia delle origini con la nostra prospettiva finale. Che cosa dice questo testo? Dice un'idea con un verbo che è stato molto criticato ed attaccato da più parti e ancora oggi fa problema, ed è lo stesso verbo che è utilizzato anche per l'immacolata concezione di Maria. È il verbo che Paolo utilizza per ognuno di noi. Dice il testo di Efesini che, in Cristo, il Signore ci ha scelti prima della creazione del mondo. E il verbo incriminato è ‘predestinandoci’ ad essere per Lui figli adottivi mediante Gesù Cristo”.

“Ma, allora, - ha aggiunto il Vescovo - se il Signore ci ha scelti prima, ci ha predestinati, la nostra libertà dov'è? Siamo liberi di aderire o di non aderire a questo progetto di salvezza pagandone le conseguenze, nel bene o nel male. Cosa vuol dire che ci ha predestinati? Ecco, l'Immacolata concezione di Maria ci spiega questa idea. L’uomo è uscito dalle mani di Dio come un capolavoro, però ha fatto spazio nella sua vita al male e il male è rappresentato in questa scena un po' barbara della non assunzione delle responsabilità. L'albero della conoscenza del bene e del male. L'uomo non poteva arrivare fino a tanto perché la libertà ha anche bisogno di un limite. Ed è il primo grande insegnamento che viene da questa pagina della Bibbia: la libertà ha bisogno di un limite, perché la grandezza dell'uomo si misura all'interno della capacità di accogliere il proprio limite. Invece l'uomo ha voluto fare - diciamo così - di testa sua. Disubbidisce apparentemente ad una norma, ma, in realtà, il vero dramma è che questa sua scelta non comporta l'assunzione della propria responsabilità. Per salvare la nostra vita, la nostra faccia, la nostra storia, scarichiamo le colpe sugli altri”, come avviene sia per Adamo che per Eva dopo aver mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male.

“Quindi – ha proseguito monsignor Parisi - l'umanità che era venuta bella dalle mani di Dio prende questa piega verso il male, una deriva. Che cosa deve fare Dio? Che cosa avrebbe potuto fare Dio ad un certo punto? Se avesse ragionato come noi li avrebbe distrutti. Invece, che cosa fa Dio? Ecco l'Immacolata Concezione. Dall'inizio, vedendo che l'uomo aveva preso questa deriva, cioè che l'umanità si stava incamminando verso un punto di non ritorno, allora dice ‘no, io non voglio abbandonare questa umanità, queste creature che sono venute dalle mie mani’” perché “l'uomo è fatto per vivere”. Dio, quindi, “ha amato e amando non può che volere il bene della umanità, la vita, la salvezza, la redenzione dell'uomo. Questa è la grandezza di Dio. Perché Dio pensa da sempre alla salvezza dell'uomo. È il modello, allora, che rompe lo schema della predestinazione immaginata come qualche cosa che è stabilita da sempre perché noi la guardiamo col nostro modo di ragionare: per noi c’è il passato, c'è il presente e c'è il futuro. Ma in Dio l'eternità è proprio un eterno presente. Un presente che si ripropone sempre. Per cui predestinare vuol dire pensare continuamente al bene dell'umanità. In fondo che predestinazione è quella di dire che noi siamo fatti per essere a lode della sua gloria? Questa è la grandezza. E qual è, allora, il modello che ci viene offerto? È quello che abbiamo ascoltato del brano del Vangelo: Maria è la predestinata, però è chiamata a rispondere”

“La predestinazione di Dio – ha concluso il Vescovo - è il bene di Dio Padre, di Dio Creatore che non riesce a pensare diversamente che al bene delle proprie creature. È l'amore che lo guida, è la vita che lo caratterizza. E l'Immacolata Concezione dice esattamente questo che Dio ha pensato a Lei, una creatura per dire ad ognuno di noi, creature, che ce la possiamo fare. Anche noi ce la possiamo fare, ma come Lei dobbiamo metterci a disposizione del Signore”. 

Al termine della Santa Messa si è svolto il tradizionale omaggio floreale alla statua della Madonnina in piazza Ardito.


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