Italia in Comune Cosenza sul dissesto: "L'assunzione di responsabilità andava fatta prima"

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Italia in comune
  12 novembre 2019 13:10

"Nella nostra città esistono poche certezze tra queste di sicuro possiamo inserire gli esiti del Consiglio comunale che ancora una volta acquisiscono spazio nella cronaca per l’ovvietà delle sue deliberazioni oltre che dei suoi contenuti".  Esordisce così con una nota stampa il coordinatore di  Italia in comune Cosenza, Serafino Tangari

"Dietro la ratifica della dichiarazione di dissesto - prosegue -vi era la possibilità di fare una più ampia disamina politica che purtroppo non è arrivata e difficilmente in questo clima arriverà. In quest’ultimo periodo abbiamo parlato, ascoltato e letto i numeri alcune volte utilizzati a sostegno della tesi da argomentare piuttosto che lasciarsi andare ad una valutazione oggettiva. Oltre questo aspetto decisamente poco funzionale ed efficace vi è il continuo ricorso alla politica degli alibi che risulta dunque incoerente rispetto al continuo richiamo del senso di responsabilità che l’amministrazione ed i consiglieri hanno inflazionato in questo periodo".

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"Il senso di responsabilità - si legge ancora - non può e non deve essere richiamato oggi, ma all’atto in cui il sindaco si è insediato e soprattutto nel momento in cui si è elaborato il piano di riequilibrio. E’ facile oggi continuare con il refrain dei debiti passati, in quella sede si fece una scelta chiara ovvero provare un risanamento che avrebbe dovuto essere accompagnato non tanto da un documento corposo e bello, ma da una serie di azioni che nel corso del tempo dovevano verificare il continuo rispetto di quanto previsto nel piano stesso".

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"La scelta - ribadisce Tangaro - ricadde sull’opzione più difficile? Probabilmente si Chi di dovere aveva compreso che seguendo tale via i rischi erano alti e nel caso di insuccesso i cittadini sarebbero stati “vittime” di ulteriori disagi? Probabilmente no. L’azione amministrativa sul territorio non può e non deve mai prevalere sul rispetto dei vincoli contabili, non può e non deve essere nella maniera più assoluta l’altra faccia della medaglia anche perché amministrare non significa solo incidere sul luogo, ma anche su procedimenti, su atti e sui conti".

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"Può darsi anche che vi sia una visione, - si legge ancora - ma non c’è una visione strutturata e tanto lo abbiamo visto con la decisione della Corte dei Conti tanto con alcune azioni che ieri, ancora una volta sono state sbandierate come risultati di livello assoluto. Si vuole incidere sulla mobilità (nella sua accezione più ampia) ma non si pensa ad un piano (PUM prima e PUMS dopo), si realizzano opere ma queste non sono pensate in un più ampio progetto di città restando e rischiando di restare poco funzionali alla città, si redigono piani di riequilibrio e non si monitorano i risultati".

"Quest’amministrazione è molto attenta alla forma ma poco alla sostanza delle cose; - prosegue - dal Presidente della Commissione Bilancio, il consigliere D’Ippolito, ci saremmo aspettati un intervento diverso avremmo gradito risposte sul perché la ricognizione dei debiti fuori bilancio avvenga da tempo e non sia conclusa, sul perché vi siano poste di bilancio che tra previsionale e consuntivo presentano scostamenti estremamente rilevanti (es. entrate da piano di alienazione), sul perché l’anticipazione di cassa è stata oggetto di mancata restituzione divenendo pertanto una sorta di nuova forma di finanziamento, sul perché nessun provvedimento correttivo è stato quantomeno proposto per evitare il giudizio della Corte dei Conti".

"Vorremmo chiedere - ribadisce ancora - al consigliere Ambrogio il perché ad aprile in sede di approvazione del Bilancio di previsione 2019-2021 si affermava tranquillità sui conti, ad agosto propensi alla dichiarazione di dissesto che sarebbe stata meno dura del piano di riequilibrio ed oggi in linea al contesto politico nazionale, in piena salsa populista, si propone la riduzione degli emolumenti di sindaco, assessori e consiglieri. Certo è per dare respiro, semmai, a spese di welfare ma come mai nessuno ha detto niente lo scorso anno quando si lanciò l’idea del “bruzio” ed il costo di realizzazione unitamente a quello di pubblicizzazione è stato pari quasi al valore erogato ai cittadini che ne avevano diritto? E questo è solo un esempio ovviamente".

"Certo - conclude Tangaro - siamo rimasti inizialmente stupiti, in maniera positiva, dall’ammissione del consigliere Salerno sul fatto che quest’amministrazione in campo contabile abbia disatteso le promesse alla città, è assolutamente la verità peccato che avvenga oggi questa considerazione e non mesi e mesi prima, quando gli attacchi contro chi nutriva ed evidenziava estrema preoccupazione sullo stato di salute dei conti erano all’ordine del giorno. A maggior ragione quando esiste la ferma volontà nel continuare ad amministrare questa città, servivano risposte ed ammissioni di colpa non scuse e accuse a chi c’era prima, perché ripetiamo la scelta compiuta non lo permette per via di un rischio insito nella stessa. Concludiamo con una segnalazione relativa al servizio di web tv che trasmette in diretta il Consiglio comunale, che ieri presentava molti problemi (in particolare audio). Peccato è uno strumento non solo di trasparenza ma anche di partecipazione che l’ente paga mensilmente".

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