E’ per più di una ragione che il rapper Junior Cally "non deve partecipare al Festival di Sanremo", la manifestazione canora che inizia domani.
E’ l’avvocato Francesco Pitaro a “invitare e diffidare” il presidente della Rai, Marcello Foa, l’Amministratore Delegato Rai, Fabrizio Salini, il Direttore Rai 1, Teresa De Santis, il Presidente del Consiglio Dei Ministri, Giuseppe Conte, il Ministro delle Comunicazioni e dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il Direttore Artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, “a porre in essere, nel termine di 24 ore dal ricevimento del presente atto, ogni intervento e iniziativa, anche di tipo politico e/o amministrativo, al fine di impedire che il rapper Junior Cally possa partecipare al Festival di Sanremo”.
Lo fa per conto dell’Associazione Assoformac in persona della legale rappresentante in carica pro tempore Francesca Prestia, del Centro Calabrese di Solidarietà in persona della legale rappresentante in carica pro tempore, Isolina Mantelli, e del Centro contro la violenza alle donne corrente in Cosenza in persona delle legali rappresentanti in carica pro tempre Chiara Gravina e Roberta Attanasio.
“Le associazioni – scrive l’avvocato - sono Associazioni radicate nel territorio che hanno tra i propri fini statutari quello di svolgere azioni ed iniziative dirette a prevenire e contrastare atteggiamenti e condotte violente in particolar modo contro le donne e dalle notizie pervenute vi è che alla imminente edizione 2020 del Festival di Sanermo, con inizio 4/2/2020, è stato invitato a partecipare il rapper Junior Cally”.
Un rapper che “ha subito e subisce continuamente critiche per effetto delle canzoni e dei video allo stesso ricollegabili e che, più precisamente, i video e le canzoni del detto rapper contengono messaggi ed espressioni e immagini che potrebbero promuovere e indurre condotte violente nei confronti delle donne”. “Tutto ciò - aggiunge il legale - in particolare, potrebbe evincersi dall’ascolto della canzone del rapper dal titolo “Strega” e dal video della medesima canzone, reperibile su YouTube, in cui vi sono espressioni ed immagini dal chiaro ed univoco significato”.
Del resto “a seguito dell’invito di Junior Cally al Festival di Sanremo 2020, si è appreso che Gisella Valenza, in qualità di Presidente dell’Associazione Italiana delle Donne, ha depositato una querela per le seguenti ipotesi di reato: istigazione alla violenza sulle donne e forze dell’ordine, odio, oltraggio alla morale”.
Fermo restando che le ipotesi di reato denunciate nella querela proposta “dovranno essere accertate dall’Autorità Giudiziaria, non può non vedersi che la partecipazione al notissimo Festival di Sanremo del rapper Junior Cally è davvero discutibile sotto il profilo morale ed etico a causa dei messaggi che lo stesso trasmette attraverso le proprie canzoni ed i propri video e la sua partecipazione è ancor più grave se solo si pensa che tutto ciò avverrà sulla TV di Stato ed in prima serata”.
Senza dimenticare “che lo stesso Presidente della Rai, Marcello Foa, per come si evince dalle notizie stampa ricavabili dal web, ha definito la partecipazione di Junior Cally come “scelta eticamente inaccettabile e che che la TV di Stato deve selezionare gli ospiti che partecipano alle proprie trasmissione (ed in particolar modo alle trasmissioni che ottengono share significativi come il Festival di Sanremo noto in tutto il mondo) anche in relazione alle condotte umane e comportamentali dagli stessi tenuti”.
E ancora. “I messaggi e i video del detto rapper - aggiunge ancora l’avvocato Francesco Pitaro - potrebbero rappresentare uno stimolo a condotte lesive e gravi anche contro le donne in un momento storico in cui gli omicidi di donne e le violenze sulle donne costituiscono una problematica molto seria e per questo da un canto le Associazioni istanti si battono quotidianamente per scongiurare e contrastare comportamenti ed atteggiamenti violenti e, dall’altro canto, la Rai consente la partecipazione al notissimo Festival di Sanremo di un ospite/rapper che si è contraddistinto per il lancio di messaggi che istigano a comportamenti violenti e lesivi”.
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