Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro interviene rilanciando la proposta già presentata un anno fa a Provincia, Protezione Civile, Regione Calabria e Prefettura. «Non siamo ancora entrati nel vivo della stagione fredda eppure, anche quest’anno, abbiamo già potuto assistere a condizioni climatiche quasi estreme. Non che si tratti di una novità, sia chiaro, ormai siamo abituati a ordinanze con cui vengono chiuse scuole e uffici e agli allarmi diramati dalla Protezione Civile». A scriverlo in una nota è il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Daniele Rossi all’indomani della conta dei danni alle imprese del Catanzarese dovuti alle forti piogge dello scorso fine settimana.
«Giusto un anno fa – aggiunge Rossi -, analoghe condizioni climatiche avevano portato all’esondazione di alcuni canali di scolo nell’area industriale di Lamezia Terme, provocando ingenti danni alle imprese. Dal sopralluogo che effettuai assieme al presidente di Confagricoltura Catanzaro ed al direttore generale di Confindustria Catanzaro, Walter Placida e Dario Lamanna, scaturì l’esigenza di un tavolo di coordinamento interistituzionale che affrontasse e programmasse per tempo gli interventi necessari a scongiurare - o quantomeno a limitare - gli effetti delle piogge torrenziali».
«La Camera di Commercio di Catanzaro allora si fece promotrice di quel tavolo, chiedendo - senza la pretesa di voler scavalcare nel proprio ruolo altri Enti - a Regione Calabria, Prefettura e Provincia di Catanzaro, Protezione Civile, organizzazioni sindacali e di categoria di avviare una discussione pratica su quegli interventi, così da pianificarli prima dell’arrivo delle nuove piogge. Ahimè, quella lettera non ottenne altra risposta se non da parte di Cgil, Confagricoltura e Confindustria», sottolinea il presidente.
«Oggi siamo di nuovo a contare i danni provocati da torrenti esondati perché mai puliti, da tombini ostruiti, da costruzioni abusive che negli anni hanno significativamente modificato l’assetto naturale dei fiumi. Governare l’emergenza è certamente necessario ma spesso evitabile: sono sempre più frequenti e prevedibili gli eventi atmosferici che determinano l’emergenza in Calabria, sposo allora la posizione del presidente regionale di Confagricoltura Alberto Statti e mi domando perché, anziché operare per riparare i danni con costi decisamente superiori e iniziative di brevissima prospettiva, non ci si attivi concretamente per l’ordinaria manutenzione, per dare vita ad un piano pluriennale di interventi strutturali capaci di mettere in sicurezza abitanti e imprese, per prevenire anziché per curare», conclude Rossi.
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