
Il progetto del Centro Calabrese di Solidarietà Ets, realizzato in sinergia con i Servizi sociali del Comune di Catanzaro, si rinnova e si rafforza
14 novembre 2025 14:33La “Casa di Nemo” cresce, si rinnova, si estende. Dopo l’esperienza avviata con un precedente progetto biennale, il Centro Calabrese di Solidarietà Ets rafforza il servizio di spazio neutro, confermandone l’efficacia e ampliandone l’azione sul territorio. Un passo in avanti che trasforma un’iniziativa sperimentale in un punto di riferimento stabile per la città di Catanzaro e per le famiglie che vivono situazioni di fragilità.
Il progetto è realizzato in sinergia con i Servizi sociali del Comune di Catanzaro, nell’ambito di un protocollo operativo già attivo, grazie al progetto “Dignitas” che negli anni ha dato vita a una collaborazione solida e costruttiva. È grazie a questo lavoro condiviso che la “Casa di Nemo” continua a essere uno spazio di ascolto e di tutela, dove il diritto alla relazione tra genitori e figli viene protetto, accompagnato e valorizzato.
La l’open day di presentazione del progetto è in programma mercoledì 19 novembre, in un incontro pubblico che offrirà l’occasione per raccontare la nuova fase della “Casa di Nemo” e riflettere insieme sul significato di un luogo dove la relazione familiare trova protezione, sostegno e nuove possibilità.
La “Casa di Nemo” è un ambiente in cui genitori e figli, accompagnati da operatori qualificati, possono ritrovarsi in un contesto sicuro, accogliente e neutro, dove le relazioni interrotte o fragili possono essere ricucite. Un luogo di umanità e di ascolto, dove il tempo condiviso diventa occasione di crescita e di fiducia reciproca.
“Non è un nuovo inizio, ma un’evoluzione naturale di un percorso che ha già dato risultati significativi” – sottolineano dal Centro Calabrese di Solidarietà Ets. “L’obiettivo è rafforzare ciò che ha funzionato, estendendo l’esperienza a un numero maggiore di famiglie e territori, e rendendo il servizio sempre più integrato con il sistema pubblico di welfare locale”.
Nella “Casa di Nemo” ogni incontro è un passo verso la ricomposizione di una storia familiare. Le équipe multidisciplinari lavorano per accompagnare i percorsi di genitorialità fragile, offrendo sostegno psicologico, mediazione familiare e momenti di confronto strutturato, in stretto raccordo con le autorità giudiziarie e i servizi territoriali.
La collaborazione con i Servizi sociali comunali, che da sempre rappresentano l’interlocutore principale del progetto, ha permesso di costruire un modello d’intervento fondato sulla prossimità, sulla fiducia e sulla concretezza.
Il potenziamento della “Casa di Nemo” rappresenta un segnale forte di attenzione verso i legami più vulnerabili e verso chi, nel silenzio, cerca un luogo dove ricominciare. È la prova che la cura non è solo un atto individuale, ma un impegno condiviso tra istituzioni, operatori e comunità.
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