La Cgil rivendica lo sciopero generale del 12 dicembre: "A Crotone contro la Legge di Bilancio"

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  09 dicembre 2025 12:15

di GAETANO MARCO GIAIMO

"La nostra è una controproposta a una Legge di Bilancio che non tiene conto delle reali esigenze degli italiani". Si è espresso così Gianfranco Trotta, segretario generale della Cgil Calabria, questa mattina durante la Conferenza stampa di presentazione della manifestazione organizzata  dalla Confederazione a Crotone per venerdì 12 dicembre, in linea con le disposizioni nazionali del sindacato. Dalla sede di Via Massara a Catanzaro, Trotta ha esposto quali sono le criticità della finanziaria, considerata ingiusta perché non contiene misure per aumentare salari e pensioni, fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, contrastare la precarietà, dettare politiche industriali e del terziario, riformare il Fisco in modo che sia equo e progressivo, prevedendo investimenti sulle spese militari invece che sul welfare sociale. "Abbiamo già trovato adesione di 18 pullman, si dovrebbero superare i 20 e in questo conto non ci sono i mezzi privati, quindi ci aspettiamo grande partecipazione", ha rincalzato il segretario. 

"C'è gente che lavora e non arriva a fine mese, i pensionati hanno difficoltà economiche e di cura. Dopo la manifestazione del 25 ottobre, in cui 200.000 persone hanno invaso Roma, non siamo comunque stati ascoltati dal Governo, quindi abbiamo proclamato un nuovo sciopero", ha proseguito Trotta, "In Calabria abbiamo deciso di tenere un'unica manifestazione a Crotone perché è emblema di quello che non va nella nostra regione: una città isolata, che non ha la mobilità garantita, ultima in Italia per qualità della vita. Come calabresi abbiamo un motivo in più per scendere in piazza e far emergere il popolo che lavora, che vuole restare, stanco di TikTok e pubblicità sul Ponte sullo Stretto che non vedrà mai la luce: prendiamo le risorse destinate ad esso e spostiamole su ciò che serve realmente ai nostri cittadini".

Lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito: "Si polemizza sulla scelta del venerdì definendolo voglia di weekend lungo, ma questo dimostra una poca conoscenza del mondo del lavoro perché ormai sabato e domenica non sono più giorni liberi. Per evitare la manifestazione basta cambiare la Legge di Bilancio: secondo un rapporto Censis abbiamo perso un potere d'acquisto del 22%, noi come Confederazione non abbiamo firmato i nuovi contratti per il pubblico impiego perché non c'è stata contrattazione, chi ha aderito ha accettato senza confronto le proposte del datore di lavoro". A livello locale sono molte le preoccupazioni della Cgil: "È emblematico che la prima riunione del Consiglio regionale abbia discusso dell'allargamento della giunta, noi riteniamo che la Calabria abbia bisogno di attenzione al precariato, alle pensioni e alla sanità: i calabresi hanno paura di ammalarsi perché non trovano risposte negli ospedali pubblici, non a caso nel 2024 hanno speso 304 milioni di euro per curarsi in altre regioni. C'è dialogo con il Governo regionale ma non vediamo risultati: oggi pomeriggio avremo un incontro col presidente Occhiuto per chiedere l'apertura di alcuni tavoli su turismo, infrastrutture, istruzione e agricoltura".

Trotta ha concluso auspicandosi che la manifestazione possa essere accompagnata da un meteo favorevole, prima di lanciare un ultimo colpo alle politiche nazionali: "L'autonomia differenziata è ormai un elemento da campagna elettorale, se si aggiunge a questo quadro la riforma del premierato e le nuove proposte per la legge elettorale, si può comprendere come ci sia un disegno poco rispettoso della Costituzione e della democrazia di partecipazione". Lo sciopero generale avrà dunque due obiettivi: sostenere le categorie nelle dispute aperte con le controparti per il rinnovo dei contratti scaduti e lanciare una vera e propria vertenza di merito nei confronti del Governo per cambiare la Manovra di Bilancio. Crotone si farà portavoce dei lavoratori calabresi intenzionati a unirsi al resto d'Italia nel chiedere più attenzione verso le pensioni, la salute, la precarietà e i servizi pubblici.


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