DI MAURIZIO ALFANO
Mentre prepariamo centri vaccinali per i turisti negli aeroporti, nei porti, sulle navi crociera, nelle discoteche ed in ogni pertugio utile allo scopo perché bisogna far ripartire l’economia dicono, non si adegua la piattaforma nazionale e regionale per consentire l’accesso ed il diritto alla vaccinazione a tutti gli stranieri già presenti in Italia sfruttati come animali nei campi dell’agricoltura, o molestati come capita a volte a diverse badanti che la nostra economia la tengono in vita già da anni- in danno della loro salute per le condizioni di lavoro a loro riservate offrendo anche amore ed affetto familiare suppletivo che noi non siamo nemmeno più in grado di dare ai nostri genitori o nonni. Che vergogna.
Bisogna ripartire, consumare, portare soldi e vite umane sacrificabili alle forme istituzionali e capitalistiche che divorano ogni cosa, che hanno reso il genere umano un mezzo per arricchirsi e quando non sei più funzionale, sei vita da scarto proprio come tutti quegli stranieri asserviti e schiavizzati in forme di lavoro rese accettabili, inevitabili all’interno di un fatalismo ideologico da quattro soldi che mostra la sua pochezza soprattutto con riferimento alla difesa dei diritti degli esseri umani, trasformati in esseri economici, addestrati al consumo e destinati a morire. Anche per questo, ho scritto al Presidente della Regione Calabria ed al Ministero della Salute per denunciare il perdurante stato di disparità di accesso alle cure mediche nella nostra Regione.
Difatti, mentre non possiamo fare a meno delle badanti, così come di migranti braccianti, che aiutano a tenere in vita i nostri anziani le prime, l'economia i secondi, non consentiamo poi loro, l'accesso alla prenotazione del vaccino ridefinendo queste, vite da scarto. Vite queste, che hanno contribuito alla raccolta delle produzioni agricole quando l’Italia e la Calabria erano ferme, e soprattutto a tenere in vita migliaia e migliaia di anziani affidati alle cure di altrettante migliaia di badanti che in loro assenza sarebbero morti nelle RSA dove sarebbero stati portati dai loro familiari - divenute queste, scannatoi dove ammassare i positivi al Covid per tenere libera la sanità pubblica lombarda nel potere continuare a fare i suoi sporchi e luridi affari sapendo che avrebbero introdotto il Virus all’interno di luoghi a maggior rischio contagio e morte proprio per la presenza degli anziani definiti sacrificabili da Toti, ma anche dalla Moratti che ha aggiunto che bisognava vaccinare prima l’Italia produttiva del Nord e poi se avanza, quella parassitaria del Sud. Ecco, è questa la mentalità prevalente, la battaglia di sinistra [non pervenuta] da fare a contrasto di chi impunemente in un linguaggio che abbiamo definito moralmente consentito ridefinisce meridionali, migranti e badanti vite da scarto. In questa retorica prevalente ovviamente poi periscono sempre i diritti dei più deboli, degli ultimi, che sono i primi poi al momento del bisogno a cui ci rivolgiamo, gli stranieri che abbiamo resi estranei dalla partita del diritto della sopravvivenza chiudendo i porti prima, escludendoli dal potere ricorrere ad un vaccino che può salvargli la vita poi, ora.
È tempo di dare risposte chiare a tutti gli stranieri cosiddetti irregolari privi di tessera sanitaria, ovvero codice fiscale, ed a quei cittadini comunitari privi di tessera sanitaria o indigenti. Voglio ricordare poi, che nella condizione di cui sopra parte dei cosiddetti irregolari è tale per la mancata applicazione o rilascio del Codice STP [straniero temporaneamente presente] per gli extracomunitari, e per la mancata applicazione o rilascio del Codice ENI [Europeo non iscritto] per i comunitari. In ogni caso, attesi gli articoli 3 e 32 della Carta Costituzionale ed il loro perdurante stato di violazione nella nostra Regione che pone di fatto parte dei cittadini stranieri sopra individuati fuori dal novero del diritto di parità di uguaglianza, e peggio, per il contesto dato, di tutela della salute e cura degli indigenti che risultano per questo maggiormente esposti anche per le condizioni in cui versano per incuria o mancata applicazioni di normative e risorse finanziarie nella disponibilità anche della Regione Calabria, ho chiesto risposte chiare a tutte le Istituzioni coinvolte e responsabili. È tempo credo, di vaccinare gli idioti dal loro essere caduchi, supponenti, inconcludenti.
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