di GIOVANNA BERGANTIN
La scuola è finita, chiudiamo i libri perché siamo già in vacanza. Mettiamo a posto gli appunti e passiamo in rassegna le foto, i filmati e gli schemi di questi mesi trascorsi a casa con la classe. Momenti di grande novità, direi anche esaltanti, dapprima. Il piacere di gustare il riposo della mattina, la colazione e la lezione seguita comodamente dalla stanzetta ci ha a dir poco elettrizzati.
L'Avitar con i i saluti nell'istituto Omnicomprensivo di San Demetrio di Corone
E poi il magone che attanaglia lo stomaco davanti ad una situazione che non si ferma, ma tracima e la solitudine, la preoccupazione per le notizie che si susseguono, la precarietà attorno. Fin che si arriva al momento dei numeri, dei giudizi sul registro. Comunque, l’ultimo giorno di scuola porta sempre un suo fascino emotivo. E’ sempre un momento di felicità mista a grande nostalgia. Quest’anno, più che andare e venire da Scuola, ragazzi e bambini hanno registrato da casa le voci delle maestre, hanno cantato, hanno interpretato, scritto, letto e creato, tutti in diretta, tutti insieme.
Tanta distanza, tanti vuoti, ma tante novità, tutte raccolte nelle innumerevoli testimonianze che prima erano riservate ai prof più digitalizzati, sempre connessi e pronti a smanettare e sperimentare egregiamente il sistema a distanza. Di questa modalità, negli ultimi mesi, se ne è fatta di necessità virtù. Un metodo– dicono gli esperti- di emergenza e non strutturale. Già, ma intanto è da mesi che maestri e professori si sono messi a disposizione ogni giorno e hanno preparato video, esperimenti e laboratori manuali, per tenere gli Allievi incollati allo schermo. Con Zoom o Meet e Classroom, hanno corretto i compiti, interrogato, si sono scambiati il buondì con gli Allievi, si son augurati il buon appetito e dato la buona notte, allontanando i fantasmi e le preoccupazioni di un momento assai triste e poco comprensibile.
E poi, appariva la Signora Preside, pronta a dare qualche suggerimento o fornire un sicuro incoraggiamento. E la foto ricordo? Quando la riprenderanno, sarà tutta a quadretti su uno schermo. I coscritti di quest’anno metteranno nell’album dei ricordi le foto e i filmati raccolti nella galleria dei cellulari e lanciati sui social.
Nel rivederli rideranno amaramente delle riprese amatoriali mentre leggono poesie e racconti, fanno sfilate di moda, suonano e cantano, mimano i personaggi della storia ricolmi di piume e cappelli dei nonni. In presenza o a distanza ecco il mondo della scuola! Un universo vivo perché è fatto di ragazzi, del loro estro, della loro gioia di vivere la vita, delle loro passioni non confessate, delle emozioni che riescono a trasmettere da vicino o da lontano e che meravigliano, sempre e ancora, il mondo degli adulti. Anche quelli di questo secolo.
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