L'editoriale. Il Pd catanzarese ha perso la bussola

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Jasmine Cristallo e Elly Schlein
  07 settembre 2023 22:48

di ENZO COSENTINO

L’incertezza sul futuro amministrativo del Capoluogo di regione regna sovrana. E’ lo specchio della situazione pressochè stagnante in cui si trova il PD in versione strettamente catanzarese. Il recente rimpasto della Giunta di Palazzo de Nobili non è certamente avvenuto nel massimo della concordia fra i principali soggetti politici interessati.  Un boccone amaro per diversi personaggi. Tra chi ha dovuto cedere il posto e chi non è riuscito ad averlo. Restano zone d’ombra e posizioni fluttuanti. Equilibristi sul filo e se si spezza questa volta nessuna rete di protezione. Il clima festaiolo che c’è stato in questi ultimi giorni (leggi la Festa dell’Unità a Vibo) con la presenza della segretaria  Elly Schlein per la chiusura dei lavori è già archiviato. Ma restano, comunque, le parole e forse le “linee d’indirizzo” che ha suggerito ai massimi dirigenti dem con cui la segretaria, sia pure brevemente, si è intrattenuta. Il segretario regionale Nicola Irto, ovviamente in capo a tutti. La prossima settimana sarà cruciale perché situazione interna al Pd di Catanzaro possa essere portata normalità. Il Partito nel Capoluogo è praticamente senza una guida politica. Aspettando un commissario che lo traghetti verso il Congresso considerata anche contrarietà manifestata da alcuni gruppi di  iscritti che a farlo sia il segretario dimissionario. Non è un nodo di facile scioglimento. Gli alchimisti sono al lavoro. C’è anche chi suggerisce la costituzione di un coordinamento dei Circoli. Ma esistono ancora? Sono in attesa di uscire dalla fase silente? Il Pd offre questo quadro deprimente nel Capoluogo e rinvigorisce suo malgrado le potenzialità del centrodestra che potrebbe anche essere già proiettato verso eventualità elettorali.

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C’è anche un appuntamento elettorale importante: le europee. Come è lontano il tempo in cui a Bruxelles si parlò anche il…catanzarese. Quando a varcare la soglia del Parlamento europeo,se la memoria non mi tradisce, fu il senatore Donato Veraldi. Ma questa è storia di quando la politica non era un gioco. Ma una cosa seria. Sia a destra che a sinistra.

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Ambizioni catanzaresi? Zero salvo miracoli. Ma in politica a Catanzaro i miracoli non sono di casa!

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