"La proposta di questi giorni di riforma della legge elettorale prevede il 'proporzionale' con lo sbarramento del 5 per cento mitigato da alcuni accorgimenti per garantire il diritto di tribuna alle piccole formazioni. Sullo sbarramento elevato si deve discutere".
Lo afferma, in una nota, Mario Tassone, segretario nazionale del Nuovo Cdu. "La proposta di riforma - prosegue Tassone - non prevede la reintroduzione delle preferenze. Questo è un male. Riconoscere ai cittadini elettori la pienezza della scelta dei suoi rappresentanti avrebbe il significato di imboccare la via del recupero della politica attraverso il ribaltamento del rapporto tra rappresentanti e rappresentati. Quest'ultimi sarebbero espressione del territorio e non delle cancellerie dei partiti. Si uscirebbe dall'anonimato delle liste bloccate, vi sarebbe una diversa responsabilità degli eletti e un freno alla 'transumanza'".
"La reintroduzione delle preferenze per l'elezione del Parlamento - sostiene ancora Tassone - porrebbe fine alla asimmetria dei sistemi elettorali. Infatti per la elezione dei consigli comunali, dei consigli e assemblee regionali e del Parlamento europeo ci sono le preferenze. La democrazia così rimane azzoppata perché è ristretta l'area della partecipazione dei cittadini. Ci vorrebbe più coraggio per cancellare i riti del dopo 'prima repubblica' con i risultati nefasti che abbiamo visto e recuperare i territori alla politica"
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