"Il Commissariamento delle Aziende Sanitarie Calabresi si avvia alla naturale conclusione di ottobre, come previsto dal Decreto cosiddetto “Calabria”. Siamo in tempo di bilanci ma anche in tempi in cui è necessario non continuare a procrastinare decisioni necessarie. Definirlo il periodo più nero della Sanità Calabrese e Cosentina in particolare, non è da disfattisti o da partigianeria partitica: è nei fatti e nei numeri. Non vi sono stati miglioramenti dell’offerta sanitaria neppure come semplice tendenza. Non è stato ridotto, anzi semmai il contrario, il gap nell’attuazione dei LEA rispetto al resto del Paese. Non sono state accorciate le liste d’attesa". Così in una nota del dottor Luciano Leone Coordinatore Forum Sanità Pd Cosenza.
"Non è stata ridotta l’emigrazione sanitaria. Non è stato migliorato lo stato dei bilanci. Anche quando vengono emessi comunicati stampa trionfalistici sui successi ottenuti, - prosegue il dottor Leone - ad un’occhiata un po’ meno superficiale ci si rende conto che è pura propaganda mistificante. Un esempio per tutti è il comunicato dell’AO di Cosenza di questi giorni in merito agli splendidi risultati ottenuti dall’U.O.C. di Ortopedia. Vi si esaltano le ottime percentuali di esecuzione di interventi per frattura del femore entro le prime 48 ore. Ovviamente non dicono che gli operatori di questa U.O., per raggiungere tali risultati e non potendosi certo moltiplicare per talea, sono stati costretti a turni incomprensibili ed a trascurare altre patologie per le quali, i pazienti, si sono dovuti rivolgere ai privati o a strutture di altre province o regioni".
"Volendo restare in ambito chirurgico, si potrebbe dare un’occhiata alla gestione delle sale operatorie. Vera mortificazione per le professionalità - si legge ancora sulla nota del coordinatore Forum Sanità Pd Cosenza - che vi si dovrebbero esprimere, costrette ad elemosinare una seduta operatoria per poter fare il proprio lavoro. In un anno non si riesce a trovare un atto che sia uno, teso ad un miglioramento o ad un vero efficientamento della macchina aziendale. Solo deresponsabilizzazione della Direzione Strategica a sfavore della dirigenza medica ed amministrativa e distribuzione di prebende a qualcuno sempre accondiscendente e prono a vecchi poteri poi non così occulti. L’apoteosi è stata raggiunta con l’adozione del nuovo Atto Aziendale fatto, per dichiarazione della stessa Commissaria Panizzoli, perchè atto dovuto chiesto dal Decreto".
"Non ancora recepito da Cotticelli, ha già subito una Delibera integrativa ed un’altra pare ne sarà partorita a breve. Qualcuno non era abbastanza soddisfatto? - chiosa Leone - Un dipartimento in più, due UOC uscite dal cilindro di un prestigiatore, un’altra potenziata ed ingigantita a dismisura, UOSD usate come zuccherini dati a cavalli che hanno ben eseguito l’esercizio, evidentemente non erano bastati ad accontentare i soliti questuanti. A giustificare il penoso fallimento di questo management, non basta neppure l’emergenza Covid. Essa stessa è stata gestita in modo tanto inefficace ed inefficiente che solo il caso o, per chi crede, Forze Superiori hanno impedito che si verificasse un disastro da far impallidire quello lombardo".
"Oggi, a fine mandato, come nella migliore delle tradizioni elettorali, si propagandano numeri di assunzioni come salvifici ma che corrispondono a meno di una goccia nell’oceano. Finalmente si assumono due Dirigenti Medici per il Pronto Soccorso allo stremo ma gli si dà la facoltà di prendere servizio a settembre, ben oltre i termini previsti per legge. In questo quadro da liquidazione fallimentare, di impegni disattesi o peggio mal interpretati, di un ospedale hub ridotto in macerie e con professionalità tanto mortificate da perdere ogni motivazione, - conclude Leone - il coordinamento Pd chiede le immediate dimissioni della Commissaria Dr.ssa Panizzoli e la sua sostituzione con una nuova e vera Direzione Strategica. Solo così si potrà imprimere una radicale virata che inverta la rotta. Solo con nuovo slancio e nuove prospettive si potrà puntare ad una reale, necessaria e doverosa resurrezione".
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