Montauro, arrivederci al parroco ma non mancano le polemiche

Nel clima di grazia che ha accompagnato la recente festa di San Vitaliano – impreziosita quest’anno dall’ordinazione presbiterale di don Pierpaolo Antonio Madia – l’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago, ha reso note alcune nuove nomine e trasferimenti che interesseranno varie comunità della Diocesi.
Con una comunicazione rivolta ai fedeli e al clero, il presule ha ricordato che ogni decisione nasce da un discernimento attento e condiviso, nel desiderio di rispondere alle esigenze delle parrocchie e valorizzare i doni di ciascun sacerdote.
“Ringrazio tutti per la disponibilità e la collaborazione – ha scritto l’Arcivescovo – segno della responsabilità pastorale che condividiamo a servizio della nostra amata Diocesi”.
Tra le nomine annunciate, il cambiamento che riguarda da vicino la nostra comunità è quello che vede don Brunello Gallace come nuovo parroco di San Pantaleone a Montauro.
Una pagina che si chiude, un’altra che si apre
Per molti, quella che si chiude oggi è stata una pagina lunga e dolorosa. Dieci anni difficili, segnati da incomprensioni, parole dure, emarginazione e conflitti mai risolti. C’è stato tanto dolore, ma anche errori da ogni parte. Tuttavia, quel che resta più difficile da dimenticare è la durezza gratuita, la distanza, l’occasione mancata.

Sarebbe potuta essere una bella storia. C’erano energie, entusiasmo, gioventù, disponibilità. Ma tutto questo non è stato accolto, né valorizzato. Si è scelta – purtroppo – la via della divisione, dell’esclusione, della predicazione che ferisce invece di guarire.
Non vogliamo però fermarci alla delusione. Oggi, più che mai, desideriamo guardare avanti.
Accogliamo con gioia il nuovo inizio che ci viene donato e, al tempo stesso, preghiamo per chi ci lascia, perché possa vivere questa nuova fase come una possibilità di rinascita e riconciliazione.
Che questa esperienza – per quanto dura – gli lasci almeno un insegnamento: che la guida spirituale non è potere ma servizio, che la comunità non va giudicata ma ascoltata, e che la vera autorità nasce dall’umiltà di farsi prossimi, non dal bisogno di imporsi.

A don Brunello il nostro benvenuto, con fiducia e cuore aperto.
Alla comunità, l’augurio di ritrovare respiro, unità e pace.


*Lettera firmata

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