di APOLLONIA NANNI
Come può l’uomo pensare di vivere senza Dio? Dio deve respirare nel cuore degli uomini. Egli è l’assoluto, l’infinito anelito di vita che ci riempie di grazie e meraviglie ogni giorno, è il poeta e il creatore della natura è il balsamo per lenire le nostre ferite, nell’anima e nel corpo. Ancor più grande la sua grazia quando ci fa dono di anime belle e carismatiche come NUCCIA TOLOMEO la serva di DIO, che in vita lo ha tanto amato e venerato e ha diffuso la sua parola le sue grazie nel cuore di ognuno, a tutti coloro i quali si rivolgevano a lei per avere e trovare conforto, persone che avevano smarrito la fede, sfiduciati e vinti dalla vita, grazie alla parola di Nuccia essa stessa sofferente immobilizzata in un letto, affetta da paralisi deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre sessant’anni anni, dispensava amore e gioia nel presentare DIO e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il Suo amore e il suo sguardo misericordioso.
Attraverso questa mia testimonianza, questo mio scritto, voglio presentare, a chi non la conoscesse, questa creatura meravigliosa, NUCCIA TOLOMEO, prossima alla beatificazione che molti miracoli di guarigione ha operato nel fisico e nell’anima. Postulatore della causa di beatificazione è l’emerito Padre Pasquale Pitari, cappuccino operante presso il convento del Monte a Catanzaro, e come si può evincere dalla biografia (che consiglio di leggere, tanto è illuminante sulla vita di Nuccia Tolomeo), scritta da Ida Chiefali, nipote di Nuccia, con l’apporto straordinario di Padre Pasquale Pitari, che per anni si è occupato delle straordinarie meraviglie che compiva Nuccia quotidianamente dal suo letto di sofferenza attraverso RADIO MARIA, apostola del telefono e della penna, MESSAGGERA di CRISTO e IN CRISTO, ha offerto la sua vita e le sue sofferenze per il bene dell’umanità.
Nata in una umile casa, il 10/04/1936, e salita in cielo il 24/01/1997, a Catanzaro Sala accoglieva tutti con il sorriso sempre e comunque anche quando il dolore che aggrediva il suo corpo si faceva più lancinante e faceva fatica anche a parlare ma lei offriva a DIO le sue sofferenze come fiori profumati di prato, e non abbandonava chi aveva bisogno del suo conforto. Nuccia amava tanto i fiori intrisi di rugiada, quelli che nascono spontaneamente, margherite, violette, e lei con la leggerezza di una farfalla si posava sul cuore degli afflitti e dei disperati infondendo forza e amore, speranza e coraggio affinchè trovassero DIO nella semplicità nella umiltà nel sorriso degli ultimi e dei diseredati. Quale meraviglia immensa abitava nel suo cuore colmo d’amore che straripava come un fiume in piena, quanti cenacoli di preghiera si sono formati attorno a lei per elevare preghiere alla vergine Maria specialmente nel mese mariano, ci si riuniva insieme a lei per recitare il Santo Rosario, questa esile ed emaciata donna ma grande e gigante nella sua fede.
Se Madre Teresa di Calcutta si definiva una matita nelle mani di DIO, Nuccia Tolomeo la definirei: la Passionaria di Cristo, GUERRIERA D’AMORE. Dagli scritti di Ida Chiefali: “Il Crocifisso fu per lei il modello e il fine della sua vita. Avvinta alla croce, riceveva forza, luce, impulso e comprendeva sempre più il dolore e la passione dei fratelli. Innamorata di Cristo. Nella croce si sentiva in intimità con CRISTO. L’opera serigrafica raffigurante “Il Crocifisso di Nuccia” presente in questo articolo è stata realizzata dal maestro Alessandro Mazzitelli di Catanzaro nel 1980.Vorrei concludere con una rincuorante frase di Nuccia: “Sorridete sempre e ricordate che ogni volta che sorridete io sorriderò con voi”. Miracolo di DIO.
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