Barni: “Orgoglioso dei miei studenti”

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Tullio Barni
  29 luglio 2019 00:34

Insegno oramai da venti anni all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Sono nato a Prato, in Toscana, ahimè 66 anni fa, e prima di trasferirmi qui in Calabria con la famiglia, lavoravo all’Universitàdi Firenze come Ricercatore. Mia moglie ed io abbiamo cresciuto i nostri figli qui in Calabria, figli che ora si sono trasferiti a Firenze per iniziare gli studi universitari, ma che quando possono e soprattutto in estate, ritornano in questa terra dai loro amici mai dimenticati: Babbo (alla toscana) Firenze è senzaltro una città’ affascinante e soprattutto a misura duomo, ma non possiamo cancellare la memoria del mare con il quale siamo cresciuti e che , in qualche maniera, ha fatto di noi quelli che siamo. E così la mia famiglia è stata adottatada questa terra, certo non facile, della quale non potremo più fare a meno. Terra dove riposa mia madre, che era  scesa dalla sua amatissima Prato per vedere i nipotini e non se ne era più andata.

La  materia che insegno, Anatomia Umana, non ha mai affascinato gli studenti di Medicina, e anche quando  studiavo allUniversità di Firenze ci aiutavamo con qualche sonnellino per arrivare alla fine della lezione. Così quando sono sceso in Calabria come unico Professore di Anatomia Umana, ho dovuto inventarmi un modo di fare lezione preoccupandomi, in primis, di fare rimanere svegli gli studenti.

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I miei studenti. Devo molto a loro, perchè mi hanno accompagnato in questa esperienza in solitariodirebbero i velisti, alla ricerca di un metodo di insegnamento che potesse essere vicino al loro mondo di nativi digitali. Così in questi anni mi sono confrontato con tanti di loro che provenivano da tanti luoghi di questa Regione, dalle città come dai paesini più sperduti dellentroterra.

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Dopo venti anni posso dire di essere orgoglioso di questi giovani. Ho continuato a studiare incalzato dalle loro domande, costruendo con loro un percorso sicuramente non  ortodosso di fare lezione. Allinizio della mia carriera allUniversità di Catanzaro, quando mi accingevo  dopo l esame a mettere il voto sul libretto,  sbirciavo sempre,per cercare di conoscere meglio questa Regione, le località di provenienza degli studenti: Belito Porto Salvo, Serra San Bruno, Cutro, Soveria Mannelli, Santa Severino, Rossano e tanti altri, dei quali non avevo la benchè minima idea di dove si trovassero. Oggi non è più così e posso dire di conoscere abbastanza bene questa terra perchè con mia moglie labbiamo percorsa  in lungo ed in largo rimanendone ammaliati.

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Mi sono rivisto, in questi anni, nei miei studenti che il lunedì mattina lasciano i loro trolley nellatrio delluniversità dopo aver trascorso il fine settimana in famiglia. Anchio ero uno studente provincialeche dalla laboriosa Prato, tutte le mattine, dopo essere arrivato a piedi alla stazione, prendevo il treno per raggiungere  l’ “inarrivabileFirenze.

Si  parla ad intervalli più o meno cadenzati del divario Nord/Sud e non è certamente mia intenzione  affrontare, per lennesima volta,  questa annosa tematica che a tuttoggi ha visto scorrere, inutilmente, fiumi di analisi e riempito intere biblioteche nel tentativo, rivelatosi vano, di ridurre questo storico gap. Figuriamoci cosa posso aggiungere io, semplice docente di Anatomia Umana.

Quello che invece anch io  desidero dire, richiamando una semplice ed amara  realtà,  è che i nostri studenti non hanno le stesse condizioni di partenza (pari opportunità) dei loro colleghi che abitano  le Regioni che lambiscono lEuropa.Non hanno sicuramente gli stessi stimoli, ma molti di loro sono comunque bravi studenti ,  perchè impegnandosi tenacemente contro i soliti stereotipi che li vorrebbero studenti di serie B, si animano di una voglia di riscatto che li rende più maturi della loro pur giovane età. In questi anni la nostra Università si è dotata di un Tavolo Anatomico per la Dissezione Virtuale, uno strumento eccellente per lo studio dellAnatomia  che ha affascinato cosi tanto  gli studenti sida organizzare il calendario del Tirocinio comprendendo  il Sabato ed a volte  anche la Domenica.

Penso proprio che saranno dei bravi medici, questi nostri ragazzi, in una terra che dovrebbe approfittare del loro entusiasmo , della loro forza e delle loro competenze, per costruire quella Calabria, che anche un toscanaccio come il sottoscritto, vorrebbe migliore.

*Ordinario di Anatomia Umana

Università Magna Graecia

Catanzaro

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