Coronavirus. Come stanno affrontando l'emergenza i rifugi degli animali? Risponde la Lega del Cane di Soverato

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Foto di archivio
  28 marzo 2020 16:21

di CLAUDIA FISCILETTI

Gli amici a quattro zampe, durante le restrizioni previste per limitare il contagio da coronavirus, sono stati considerati da qualche furbetto un modo, una scusa, per poter uscire di casa. Richieste di adozioni aumentate, cani chiesti in prestito, qualsiasi scappatoia è bene accetta per poter godere per qualche minuto dell’aria aperta.

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Su questa pratica illegittima ha detto la sua la Lega del Cane di Soverato, nella persona del suo Presidente, Serena Voci, che afferma: “Con il blocco iniziale ho saputo di tante persone che portavano a spasso cani chiesti in prestito, per poter fare una passeggiata”.

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Una situazione difficile, quindi, non solo per noi esseri umani ma anche per il nostro fido. Situazione che si fa ancora più complessa per gli animali che sono nei rifugi e, nella fattispecie per quelli ospiti nel rifugio gestito da Serena, adesso completamente chiuso al pubblico ma pur sempre aperto per lei che deve comunque nutrire e curare gli ospiti a quattro zampe e aperto anche ai veterinari in caso di emergenza.

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“Abbiamo tante adozioni bloccate. Sono almeno dieci i cuccioli che attendono di raggiungere le famiglie”, spiega Serena aggiungendo che c’è anche il rischio che molte famiglie possano annullare la loro adozione. “Per questo tengo sempre aggiornati coloro che hanno richiesto l’adozione, ma è comunque una situazione complicata che non so quando si sbloccherà”. Sono molte le adozioni che l’associazione fa al Nord Italia, ma la difficoltà si presenta anche con le adozioni più vicine: “Dovrei consegnare un cucciolo a Guardavalle ma non ho il modo per farlo”, aggiunge Serena, concretizzando uno dei tanti problemi che il covid-19 ha procurato al rifugio.

Un altro è quello della mancanza di posti liberi. I box sono occupati dai cani che sono già pronti per l’adozione ma, dovendo attendere la fine della quarantena, rimangono lì non potendo dare spazio ai possibili nuovi arrivati. “Tuttavia, dal momento che la gente non esce, non abbiamo segnalazioni di casi di randagi. Ci sono sicuramente delle emergenze che noi non possiamo vedere”, aggiunge Serena raccontando poi un caso limite accaduto proprio ieri, con una delle volontarie dell’associazione che ha trovato un gatto sofferente e l’ha portato immediatamente a Catanzaro, armata di autocertificazione.

Agli inizi della pandemia circolava anche la voce che gli animali potessero essere un veicolo di contagio, voce prontamente negata da veterinari, esperti del mestiere e da Serena stessa che ha detto: “Gli animali sono gli unici, in questa situazione difficoltosa, che non trasmettono alcun contagio. Penso che le persone ormai l’abbiano capito dopo tutti gli appelli che sono stati fatti”, e aggiunge: “Dico sempre che se dovesse succedermi qualcosa farei la mia quarantena proprio al rifugio”.

E per quanto riguarda gli abbandoni dice: “Non è dimostrato che siano aumentati gli abbandoni in realtà, nelle zone del Nord più colpite dal coronavirus, si è riscontrato un numero maggiore di famiglie che hanno chiesto un appoggio, una struttura, in cui poter portare temporaneamente il loro animale domestico, non potendolo curare essendo affetti dal virus”. Una realtà poco conosciuta, questa, a cui la Lega del Cane di Soverato ha deciso di ovviare con una soluzione, nel caso fosse necessario; infatti sono disponibili a dare un aiuto per portare fuori il cane o per portarlo dal veterinario nel caso di una visita urgente.

Ognuno di noi sta tentando di dare il proprio contributo per rendere questa quarantena meno monotona, in molti sono coloro che ringraziano di avere in casa con loro un cane con cui trascorrere il proprio tempo, che strappi loro un sorriso, non solo da poter usare per uscire. Anche grazie alla compagnia dei nostri amici a quattro zampe ce la faremo.

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