Ferro (FdI): "Toninelli faccia un blitz lungo le strade vibonesi: c'è una viabilità da dopoguerra"

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Wanda Ferro
  28 luglio 2019 19:29

“Che il ministro Toninelli abbia deciso di venire in Calabria per inaugurare la riapertura al traffico della Joppolo-Coccorino è un segnale positivo, seppure tardivo, di attenzione istituzionale, considerata l’importanza di quell’arteria per contrastare l’isolamento delle comunità e per favorire lo sviluppo turistico del Vibonese, come ho più volte evidenziato nelle mie interrogazioni e nei miei interventi. Peccato che a distanza di due anni dai crolli che hanno costretto alla chiusura del tratto stradale, e con le risorse per l’ammodernamento disponibili da anni, questo intervento sia solo parziale, e consenta una circolazione limitata a 30 chilometri orari”.

E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “Spero che la presenza del ministro e dei rappresentanti della giunta regionale non si riduca ad un taglio del nastro, ma coincida con un impegno concreto a proseguire i lavori per ultimare l’opera. Senza alcun intento provocatorio, ma perché si renda realmente conto della situazione, vorrei invitare il ministro Toninelli a percorrere le strade provinciali vibonesi, dalla costa fino alle Serre, prima di ripartire alla volta di Roma. Con il senso di responsabilità che richiede il suo ruolo di ministro, faccia questo ‘blitz’ per vedere con i propri occhi qual è lo stato disastroso della viabilità di questa provincia, aggravato dal massacro funzionale e finanziario degli enti intermedi causato dalla riforma Delrio".

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"Percorrendo quella che sembra più che altro una rete di mulattiere, il ministro Toninelli si renderà conto di quanto questa viabilità da dopoguerra, oltre a limitare il diritto alla mobilità dei cittadini e la loro sicurezza, possa ostacolare la crescita di un territorio che dai suggestivi boschi delle Serre si affaccia sulle meravigliose spiagge bianche della costa degli dei, e che per la ricchezza ed unicità delle sue risorse naturali, paesaggistiche, culturali ed eno-gastronomiche, dovrebbe fare da traino allo sviluppo turistico dell’intera regione”.

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