Pd, i sindaci di Acri e Luzzi ad Oddati: "Si contraddice, i calabresi meritano rispetto"

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Nicola Oddati
  11 agosto 2019 16:18


"Le dichiarazioni del componente della segreteria nazionale del Pd Nicola Oddati ci lasciano increduli e stupefatti. Oddati da un lato riconosce il buon lavoro fatto dal presidente Oliverio in questi anni, dall'altro sostiene la necessità di una discontinuità rispetto al passato. Una vera e propria contraddizione".
E' quanto affermano, in una nota congiunta, i sindaci di Acri e Luzzi, Pino Capalbo e Umberto Federico. "Discontinuità - proseguono Capalbo e Federico - vorrebbe dire azzeramento e non ricandidatura di tutti coloro che hanno sostenuto questa legislatura regionale. Oddati, ora, ha il dovere di spiegare la clamorosa inversione di rotta che egli opera rispetto alle parole che Zingaretti ha pronunciato all'assemblea nazionale del Pd.
Zingaretti riconosce alle regioni che si apprestano ad affrontare le elezioni regionali il diritto ad autodeterminarsi, Oddati, invece, si arroga il diritto che a decidere sia la direzione nazionale del partito e minaccia che chi dovesse dissentire verrebbe, addirittura, messo 'fuori dal Pd'". "Noi non ci stiamo. I calabresi - sostengono i due amministratori - meritano rispetto. L'autonomia non può essere un valore solo per le altre regioni e non per la Calabria. È davvero incredibile, poi, che ad adottare metodi che contrastano e violano regole e norme statutarie sia la segreteria nazionale di un partito che ha da sempre inteso il carattere democratico come principio fondativo e tratto distintivo della propria denominazione. Per quanto ci riguarda non esistono ragioni tali che possano impedire che il prossimo candidato presidente della Regione sia scelto dai calabresi attraverso le elezioni primarie e non a Roma dagli apparati e burocrati di partito".

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