"Che la redazione del nuovo PSC (Piano Strutturale Comunale) comporti, da parte dell'amministrazione comunale, la ricerca di equilibri complessi e delicati tra attori sociali ed economici i cui interessi dipendono dalla sua redazione ed applicazione nel concreto è cosa nota a chi, come noi, ha un minimo di esperienza politica ed amministrativa. Ma per tutti è così ? Probabilmente no", scrive in una nota Eugenio Riccio.
"Se, infatti, nessuno nega l'importanza del PSC che, di fatto, - prosegue disegna la nuova Catanzaro per i prossimi venti e/o trent'anni determinandone gli interessi economici e sociali , appare del tutto evidente, così come previsto, che la Città, attraverso tutte le sue articolazioni sociali, economiche e politiche, dovrebbe ampliare i momenti di confronto e discussione sulle scelte urbanistiche da fare per ridisegnare il futuro della città. Ma, il punto è proprio questo: in città si discute del suo futuro, e, soprattutto, la politica crea, a tutti i livelli, momenti di confronto, discussione e dibattito sul nuovo Psc ? La risposta, ovviamente, è molto semplice: no".
"Quando, infatti, come nel mio caso, si "tenta" di aprire una discussione pubblica sul Psc l'accusa di eresia è dietro l'angolo con l'aggravante di non disturbare restando nelle mie "faccende affaccendato". Accuse personali, ovviamente, - spiega - che trascendono la politica e che rimando al mittente assicurandolo di non essere affaccendato in nessuna faccenda e di guardare in casa sua. Detto ciò, a Celia dico che è venuto il momento di smetterla di fare l’avvocato delle cause perse e gli chiedo di dirci, pubblicamente, quale è il lavoro fatto dal suo assessore all'urbanistica e dove sono i risultati. Ancora stiamo aspettando un motivo plausibile del perché la giunta si sta sostituendo al Consiglio circa lo strumento di governo del territorio! Se tutti i passaggi che verranno avranno questo timbro bisognerà capire che fine farà la democrazia e la partecipazione!!"
"Ci dica il consigliere Celia se anche per il PSC - incalza - sarà utilizzato il metodo “Rigenerazione Urbana” dove non si è tenuto conto del parere degli ordini professionali che sicuramente non sono né di destra né di sinistra ma a favore di un sistema che possa riequilibrare il territorio in un contesto delicato ma necessitante di atti sostenibili e condivisi!! Ci faccia capire, il consigliere Celia, i motivi del non coinvolgimento degli ordini e dei collegi professionali (non convocati) in merito ad un confronto leale sui temi della rigenerazione urbana che interessa la qualità della vita, i cittadini nonché i luoghi di vita e di lavoro. Ricordo, a chi fa finta di dimenticarlo, o, peggio ancora, di non saperlo, che gli Ordini sono enti strumentali dello stato e non associazioni sindacali, per cui gli stessi sono da ritenersi soggetti autonomi e imparziali nelle valutazioni di tale importanza e allo stato ignorati ingiustificatamente".
"Ma ci farebbe anche piacere sapere se lo studio incaricato della redazione del Psc abbia ricevuto compensi oltre l'importo di euro 1 (euro uno offerta che ha consentito allo studio in questione di essere incaricato del lavoro professionale) al fine di rispettare il contratto di affidamento che altrimenti verrebbe variato economicamente con risvolti in termini contabili e in danno all'amministrazione comunale. Basta, allora, dietrologia!! Ci si confronti, se si è capaci, ed ho molti dubbi, sulle idee, i programmi ed i progetti. Per chi continua indefessamente a sventolare il cambiamento la domanda è: ma dov’è?? È forse sparito come l’acqua potabile a lido ???" conclude Riccio.
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