La sezione disciplinare del Csm ha condannato alla “Perdita di anzianità di tre mesi di servizio” Otello Lupacchini, il magistrato che il 21 dicembre 2019 a Tgcom24 ha denunciato il mancato coordinamento tra Procura generale e quella distrettuale e utilizzando la parola “evanescenti” per rispondere sulle “operazioni della Procura distrettuale di Catanzaro”. Due giorni prima il mondo aveva conosciuto il maxi-blitz anti ‘ndrangheta “Rinascita Scott” guidato da Nicola Gratteri che ha portato all’arresto di 334 persone e all’iscrizione di 416 persone (ora diventate 479) nel registro degli indagati. “Per quanto concerne l’operazione -aveva affermato in tv- sebbene questo possa sembrare paradossale, non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto vi è la buona abitudine da parte della Procura distrettuale di Catanzaro di saltare tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura generale”.
Allora scorsa udienza l’accusa aveva chiesto la pena della “censura” per due capi di imputazione: l’intervista a Tgcom24 e un post su Facebook in cui il magistrato avrebbe condiviso un post sul proprio profilo per non far trasferire il procuratore Eugenio Facciolla da Castrovillari dopo un’indagine penale a suo carico.
Il Csm ha condannato Lupacchini per due capi d’imputazione, assolvendolo per uno.
Lo storico magistrato protagonista di numerose battaglie contro criminalità organizzata e terrorismo è difeso dall’avvocato Ivano Iai, intervenuto oggi in aula per argomentare le ragioni tecniche e nel merito del magistrato che successivamente alle dichiarazioni per cui è sotto accusa è stato trasferito a Torino.
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