
di GIANCARLO SPADANUDA*
Si chiama KATASHI TANAKA il fidanzato giapponese di IA,laddove il nome significa “solido,resistente” ( omen-nomen,cioè un “uomo,un destino,”bontà sua),e IA è l’Intelligenza Artificiale:le cronache riferiscono che Katashi,abbandonato dalla sua ragazza,ha annunciato,orgogliosamente, di essersi fidanzato con IA:proprio così,sembra un romanzo oltre Asimov...o una storia uscita dal manicomio (ma neppure quello famoso di Girifalco aveva prodotto tanto,anche se…).
La realtà sotto gli occhi di tutti è agghiacciante. In un mondo distopico,cioè anti-utopico,negativo,spaventoso,caotico (non mi stancherò mai di affermarlo),in specie la generazione Z (che annovera i nati tra il 1997 e il 2012), ma, in minor misura anche le generazioni X e Y,hanno perso il contatto non solo con la realtà fattuale,ma ahimè anche con quella fisica;ci si relazione con l’amico,il compagno,l’amato SOLO attraverso le tecnologie digitali (schermo di computer, tablet, whatsapp,visori) ; addirittura la comunicazione telefonica è bandita :si comunica SOLO con W.app rendendo tutto più complicato e schizofrenico.
La fisicità:il contatto con la pelle ,lo sguardo comunicativo negli occhi dell’altro, il percepire i movimenti facciali non fanno più parte del nostro vissuto quotidiano. La vista e l’udito come se non esistessero ;quindi il corpo dell’altro è vissuto come immaginario non più fatto di carne, sangue, battito. Siamo tutti AVATAR e ZOMBI: e ci si consola con la pornografia :che tristezza!
A proposito della quale racconto quanto avvenuto anni fa .Catanzaro, ritenuta città in certo qual modo culturale disponeva di ben cinque sale cinematografiche: (Odeon,Supercinema,Politeama,Masciari e Kursaal): era stata scelta dall’industria cinematografica come una delle 12 cosiddette città-prova;i distributori facevano a gara a proiettare i film appena appena usciti (anche quelli proiettati la sera prima al festival di Venezia o Cannes) : se essi avevano successo in città lo avrebbero avuto in tutta la nazione.
La pacchia finì quando un giorno in città arrivò un “supercensore” che in un solo anno sequestrò ben venti film i quali, peraltro, avevano già ottenuto l’approvazione della censura ministeriale: il sequestro aveva valore su tutto il territorio nazionale, per cui tutti (noi ragazzi, uomini, donne, la città intera) correvano che so all’Odeon, il giorno stesso della programmazione prima che avvenisse il sequestro,come infatti avveniva quasi sempre,appena era visibile mezza coscia di donna anche novantenne. Il “supercensore” che alloggiava nel lussuoso Hotel Moderno di Catanzaro , si faceva recapitare i film da sequestrare in una saletta dell’Hotel e se li vedeva da solo…Inutile dire che, al confronto di oggi, le scene osè potevano essere guardate anche dalle verginelle della Stella...Naturalmente Catanzaro-città in certo qual modo culturale- dopo le proteste degli esercenti cinematografici locali, delle associazioni di categoria, e dei partiti politici, cacciò il “supercensore” spedendolo nel Molise, ove fu dimenticato insieme alla sua immensa stupidità.
Ma oggi cosa avrebbe fatto il “supercensore”? Avrebbe sequestrato tutti gli smartphone ,e i pc,i tablet ecc… in commercio? ,non potendo sequestrare i filmati degni di un ambulatorio di ginecologia/andrologia?
La verità è che la rete ha creato le condizioni per una esplosione cambriana di molte nuove specie di stupidi: trolls che inondano mails, blogs, forum, maniaci sessuali che bazzicano nei siti porno; individui che controllano anche 100 volte al giorno il proprio cellulare, fino alla sera tardi stanchi e con gli occhi rossi e gonfi (ma lo sanno che la luce blu emessa dai devices è dannosissima per la salute degli occhi?).
Tutti uniti nel rendere la vita virtuale molto più stupida di quella reale.
*ingegnere elettronico
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