
Di TERESA MENGANI
É stato inaugurato ieri, 6 dicembre, il vernissage della mostra collettiva allestita nella suggestiva Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, nel cuore del centro storico partenopeo. Tra le opere protagoniste spicca “Tempio Egizio” di Umberto Falvo, artista calabrese già noto per la sua sensibilità simbolica e per la capacità di coniugare tradizione e contemporaneità.
Il “Tempio Egizio” di Falvo cattura immediatamente l’attenzione per la sua maestosità e per il dialogo sottile tra luce, materia e spiritualità. L’opera presenta un antico tempio dalle colonne che di percepiscono ed immerse in un’atmosfera sospesa: un’architettura che guida lo spettatore lungo un percorso prospettico rigoroso, quasi un viaggio iniziatico verso una dimensione nascosta.
La luce dorata che filtra tra i pilastri, uno degli elementi distintivi dello stile di Falvo, modella gli spazi con eleganti chiaroscuri. Le tonalità calde dell’oro e dell’ocra richiamano l’energia solare dell’antico Egitto, mentre le ombre profonde evocano il mistero, il silenzio del deserto e il senso del non detto.
Nella visione di Umberto Falvo, il tempio diventa simbolo di passaggio. Non un semplice edificio antico, ma una soglia tra visibile e invisibile, tra storia e interiorità. Le colonne, tutte diverse nella luce che le avvolge, suggeriscono tappe di un cammino di trasformazione; il chiaroscuro racconta conflitti, rivelazioni, punti di svolta; la luce centrale è promessa di conoscenza, pur rimanendo volutamente velata.
Falvo reinterpreta così le antiche vie iniziatiche egizie in chiave contemporanea, trasformando l’opera in una meditazione sulla ricerca umana: ricerca di verità, di equilibrio, di identità. Il tempio diventa spazio sacro e metafora personale, luogo fisico e insieme psicologico.
La collocazione dell’opera nella Chiesa di Santa Maria di Portosalvo crea un incontro affascinante tra simbolismi. L’architettura sacra cristiana abbraccia quella egizia rappresentata da Falvo, generando un ponte ideale tra culture lontane ma unite dalla stessa tensione verso il sacro. Le navate silenziose e la luce naturale della chiesa rendono “Tempio Egizio” particolarmente suggestivo, quasi vivo nel suo dialogo con lo spazio.
Il vernissage di ieri pomeriggio ha riunito artisti, critici, appassionati e curiosi, in un contesto di confronto e scoperta. L’opera di Umberto Falvo si presenta come una delle presenze più intense della collettiva, capace di catturare l’immaginazione del pubblico e di offrire molteplici livelli di lettura.
Teresa Mengani
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797