Un genitore della Patari-Rodari: "Sindaco Abramo, non riapra le scuole. Se le cose vanno male non può dire che non sapeva nulla"

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images Un genitore della Patari-Rodari: "Sindaco Abramo, non riapra le scuole. Se le cose vanno male non può dire che non sapeva nulla"
Liano Parentela
  29 novembre 2020 21:03

La riapertura delle scuole, domani a Catanzaro, ha suscitato la preoccupazione di molti genitori che hanno espresso nei giorni scorsi la loro perplessità in relazione a questa decisione (LEGGI QUI). Liano Parentela, cittadino catanzarese e genitore di due figli che frequentano l'Istituto comprensivo Patari-Rodari, ha voluto inviare a La Nuova Calabria una lettera aperta per il sindaco Sergio Abramo, in cui spiega le ragioni del suo disaccordo con la ripresa delle lezioni in presenza.

di LIANO PARENTELA

"Buonasera Sindaco Abramo,
 
chi le scrive è un genitore di 4 figli, dei quali 2 domani Lunedì 30 Novembre, secondo sua autoritaria decisione, dovrebbero riprendere le lezioni in presenza. Io sono e sarò sempre per la cultura soprattutto, e fermo sostenitore che la scuola sia la fucina della formazione sociale dei bambini e dei ragazzi, il futuro di una società che si rispetti, quindi mai una Dad potrà sostituire alcun tipo d'insegnamento in presenza e in particolare la suddetta formazione.
 
Ma a parte questo lungo preambolo, caro "primo cittadino", da genitore ho sempre insegnato ai miei figli che la libertà è vera e incontrovertibile finché non vada però a ledere l'altrui libertà. Ciò detto ritengo la sua decisione lesiva di questa libertà oltre che illeggittima in quanto contraria al volere della collettività e se non erro il ruolo principale del cosiddetto primo cittadino dovrebbe essere quello di tutelare il bene della collettività, nonché altamente azzardata visto che essendo prossimi ormai alle vacanze natalizie e comunque ormai ben collaudata la Dad in questi mesi, ed essendo ancora molto alto il rischio di contrarre il virus data la scarsa gestione pre e post scuola, non all'interno della stessa come forse da lei non capito, oltre ad un innegabile deficit sanitario nel nostro capoluogo e non solo.
 
Ritengo quindi che giocare a Risiko con la salute dei nostri figli, delle famiglie e dell'intero sistema scolastico, sia un comportamento irresponsabile in un momento in cui invece sia proprio la responsabilità a non dover mancare, intendo quella di una collettività. La invito quindi da genitore a rivedere la sua decisione perché non credo che se poi la situazione dovesse sfuggire di mano, lei possa cavarsela con un semplice: "Io non sapevo nulla, nessuno mi aveva avvisato".

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