Estorsioni, droga e armi tra Catanzaro e Cutro: disposta perizia psichiatrica per un imputato

di STEFANIA PAPALEO

Sarà giudicato con il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica il quarantottenne di Reggio Calabria Massimo Berlingieri, tra gli imputati del procedimento scaturito dall'operazione "Sahel" che, alle prime luci del 20 settembre 2024, aveva travolto ben 55 persone, tra boss e picciotti del clan, di cui 18 già rinviati a giudizio per il prossimo 16 ottobre davanti Tribunale di Crotone. Per gli altri imputati sono state accolte le richieste di rito alternativo dal gup Fabiana Giachetti, che oggi ha condiviso in toto anche la tesi dell'avvocato Pierpaolo Panza che, carte alle mani, ha documentato lo stato psico fisico dell'imputato Berlingieri, ottenendo per quest'ultimo il rito alternativo abbreviato condizionato a perizia sulla capacità di intendere volere al momento del fatto.

Inutile la netta opposizione da parte del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Pasquale Mandolfino, che si è opposto a tale richiesta nulla osservando, però, sulla documentazione medico-sanitaria prodotta a supporto dall'avvocato Panza. Il Giudice Giacchetti ha così rinviato l'udienza al 7 ottobre (riunendo la posizione di Berlingieri a quelle degli altri imputati che avevano scelto alla scorsa udienza di proseguire con le forme del rito alternativo dell'abbreviato), fissando al prossimo 7 agosto il conferimento di incarico per la perizia richiesta.

Al centro della vicenda, un vorticoso giro di estorsioni a imprenditori, traffico di armi e droga e prestiti a tassi usurai nell'ambito di un'associazione a delinquere messa su dal clan “satellite” (rappresentato dalla “famiglia” Martino) che avrebbe approfittato del vuoto 'ndranghetistico lasciato dalla temibile cosca Grande Aracri, affossata dal pentimento del boss Nicolino, per fare il salto di qualità (LEGGI QUI I DETTAGLI E NOMI DI TUTTI GLI IMPUTATI) 

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