
COMUNICATO STAMPA
Lo scorso 27 novembre 2025, alle ore 15:30, si è tenuto un interessante evento online dal titolo : " 18 ANNI ... E NON SENTIRLI ! L’accompagnamento alla maggiore età per i minori più fragili, tra aspettative, mancanza di sistema e risorse ”
L'evento è stato organizzato dalla Camera Minorile di Catanzaro " Primo Polacco" nella persona del suo Presidente Avv. Laura Rosselli, in collaborazione con l’ Unione Nazionale Camere Minorili con il patrocinio del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Catanzaro , dell'Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria e dell'Ordine degli Psicologi della Calabria .
Il webinar, che ha visto la partecipazione di circa 250 discenti collegati da tutta Italia , ha voluto approfondire l’Istituto del Prosieguo dell'affidamento amministrativo fino agli anni 21. Il compimento degli anni 18 è il momento di passaggio all’età adulta, simbolo agognato di libertà per molti adolescenti, passaggio alla responsabilità sociale oltre che legale. Ma cosa succede per le ragazze e i ragazzi più fragili, tra collocamento in comunità, presa in carico dal Servizio di Neuro Psichiatria Infantile (NPI) e Servizio Adulti, prosieguo dell’affidamento amministrativo, ecc.? Quali sono le risorse e gli strumenti che il tutore o il curatore speciale con poteri sostanziali, possono e/o devono azionare? Questi gli argomenti trattati nel convegno.
Ad esso sono intervenuti i seguenti relatori: l'Avv. Roberta di Bella del foro di Genova co-responsabile del Settore psicosociale pedagogico dell'Unione Nazionale Camere Minorili (UNCM) e Presidente della Camera minorile di Genova , il Dott. Marco Pingitore dirigente psicologo del Centro di Salute Mentale dell’ASP di Crotone esperto in Psicologia Clinica, Psicoterapia e Criminologia Giuridica, nonché autore di diverse pubblicazioni in materia , la Dott.ssa Teresa Chiodo Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, la Dott.ssa Elma Battaglia vice Presidente dell' Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria e consigliera CNOAS , l'Avv. Paola Lovati del foro di Milano già Presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili , componente del gruppo di studio sul diritto di famiglie dei minori istituito presso il CNF , coordinatore nazionale del gruppo “giustizia e dialoghi transculturali “ degli osservatori sulla giustizia civile , nonché autrice di diverse pubblicazioni e articoli , su riviste specializzate .
Il convegno è stato moderato dall'Avv. Daniela Fiocchi del foro di Lecco componente della Camera Minorile di Catanzaro.
L’avv. Roberta Di Bella ha evidenziato le principali criticità burocratiche e sistemiche che ostacolano la transizione all’età adulta dei giovani fragili, portando due esempi emblematici, un caso di resilienza ed uno di fallimento.
Il primo riguarda un ragazzo orfano cresciuto in comunità, costretto a gestire complessi problemi abitativi e familiari a causa del rientro in Italia di un fratello senza diritto di residenza. Pur privo di problemi psichiatrici, il giovane ha affrontato scelte difficili — come la rinuncia all’eredità per via dei debiti — dimostrando grande responsabilità. Grazie a un sistema di supporto che, in questo caso, ha funzionato (affido fino ai 21 anni e accesso all’autonomia dopo i 18), il percorso si è concluso positivamente: il ragazzo è riuscito a risolvere le proprie difficoltà ed a laurearsi.
La seconda storia, invece, mette in luce ciò che accade quando il sistema fallisce. Il protagonista, con un basso quoziente intellettivo e proveniente da una famiglia segnata dalla violenza, ha vissuto affidi fallimentari, continui spostamenti tra comunità e lunghi ricoveri in SPDC non motivati da ragioni cliniche ma dalla man
Lo scorso 27 novembre 2025, alle ore 15:30, si è tenuto un interessante evento online dal titolo : " 18 ANNI ... E NON SENTIRLI ! L’accompagnamento alla maggiore età per i minori più fragili, tra aspettative, mancanza di sistema e risorse ”
L'evento è stato organizzato dalla Camera Minorile di Catanzaro " Primo Polacco" nella persona del suo Presidente Avv. Laura Rosselli, in collaborazione con l’ Unione Nazionale Camere Minorili con il patrocinio del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Catanzaro , dell'Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria e dell'Ordine degli Psicologi della Calabria .
Il webinar, che ha visto la partecipazione di circa 250 discenti collegati da tutta Italia , ha voluto approfondire l’Istituto del Prosieguo dell'affidamento amministrativo fino agli anni 21. Il compimento degli anni 18 è il momento di passaggio all’età adulta, simbolo agognato di libertà per molti adolescenti, passaggio alla responsabilità sociale oltre che legale. Ma cosa succede per le ragazze e i ragazzi più fragili, tra collocamento in comunità, presa in carico dal Servizio di Neuro Psichiatria Infantile (NPI) e Servizio Adulti, prosieguo dell’affidamento amministrativo, ecc.? Quali sono le risorse e gli strumenti che il tutore o il curatore speciale con poteri sostanziali, possono e/o devono azionare? Questi gli argomenti trattati nel convegno.
Ad esso sono intervenuti i seguenti relatori: l'Avv. Roberta di Bella del foro di Genova co-responsabile del Settore psicosociale pedagogico dell'Unione Nazionale Camere Minorili (UNCM) e Presidente della Camera minorile di Genova , il Dott. Marco Pingitore dirigente psicologo del Centro di Salute Mentale dell’ASP di Crotone esperto in Psicologia Clinica, Psicoterapia e Criminologia Giuridica, nonché autore di diverse pubblicazioni in materia , la Dott.ssa Teresa Chiodo Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, la Dott.ssa Elma Battaglia vice Presidente dell' Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria e consigliera CNOAS , l'Avv. Paola Lovati del foro di Milano già Presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili , componente del gruppo di studio sul diritto di famiglie dei minori istituito presso il CNF , coordinatore nazionale del gruppo “giustizia e dialoghi transculturali “ degli osservatori sulla giustizia civile , nonché autrice di diverse pubblicazioni e articoli , su riviste specializzate .
Il convegno è stato moderato dall'Avv. Daniela Fiocchi del foro di Lecco componente della Camera Minorile di Catanzaro.
L’avv. Roberta Di Bella ha evidenziato le principali criticità burocratiche e sistemiche che ostacolano la transizione all’età adulta dei giovani fragili, portando due esempi emblematici, un caso di resilienza ed uno di fallimento.
Il primo riguarda un ragazzo orfano cresciuto in comunità, costretto a gestire complessi problemi abitativi e familiari a causa del rientro in Italia di un fratello senza diritto di residenza. Pur privo di problemi psichiatrici, il giovane ha affrontato scelte difficili — come la rinuncia all’eredità per via dei debiti — dimostrando grande responsabilità. Grazie a un sistema di supporto che, in questo caso, ha funzionato (affido fino ai 21 anni e accesso all’autonomia dopo i 18), il percorso si è concluso positivamente: il ragazzo è riuscito a risolvere le proprie difficoltà ed a laurearsi.
La seconda storia, invece, mette in luce ciò che accade quando il sistema fallisce. Il protagonista, con un basso quoziente intellettivo e proveniente da una famiglia segnata dalla violenza, ha vissuto affidi fallimentari, continui spostamenti tra comunità e lunghi ricoveri in SPDC non motivati da ragioni cliniche ma dalla mancanza di strutture disponibili. Queste carenze hanno aggravato la sua vulnerabilità, trasformandolo in un “disabile sociale”, incapace di gestire autonomia, lettura e relazioni.
A seguire è intervenuto il secondo relatore il Dott. Marco Pingitore ha illustrato le criticità del Servizio Sanitario Nazionale e le difficoltà legate al passaggio dei minori fragili alla maggiore età. Ha sottolineato come, dopo la pandemia, la domanda di supporto psicologico sia aumentata e come la riforma Cartabia abbia ulteriormente sovraccaricato i servizi con richieste di valutazioni e trattamenti coatti nelle separazioni, rallentando l’assistenza ai minori.
Ha evidenziato le carenze strutturali del SSN, in particolare la mancanza di personale nei consultori e negli ambulatori di neuropsichiatria infantile. Presentando il Piano Nazionale di Salute Mentale (PASM) 2025-2030, Pingitore ha descritto la transizione alla maggiore età come un potenziale “baratro”, segnato da ambivalenza nei giovani tra autonomia e timore di perdere protezione. Ha richiamato inoltre i dati AIFA 2024 che mostrano un lieve aumento dell’uso di psicofarmaci in età pediatrica. Il PASM propone la creazione di “equip di transizione” attive già dai 16 anni per garantire continuità assistenziale nel passaggio ai servizi per adulti, soprattutto quando il giovane diventa legalmente in grado di firmare il consenso informato.
In conclusione, Pingitore ha denunciato gravi carenze in Calabria: pochi centri diurni, scarsità di assistenti sociali nei CSM, insufficienza di strutture psichiatriche per minori e mancanza di una comunicazione istituzionale adeguata sui servizi disponibili.
E' intervenuta, quindi, la Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Dott.ssa Teresa Chiodo, che ha illustrato le recenti innovazioni normative e le nuove misure amministrative introdotte nel 2024 per contrastare la devianza giovanile, sottolineando anche l’importanza del prosieguo amministrativo fino ai 21 anni, esteso ora anche ai casi assistenziali.
La Chiodo ha evidenziato come l’affido amministrativo, un tempo considerato obsoleto, sia tornato centrale grazie alla legge n. 70/2024, che amplia l’intervento del Procuratore della Repubblica nei casi di condotte aggressive, anche telematiche o commesse in gruppo, comprese quelle contro gli animali, considerate segnali precoci di violenza più grave.
La nuova procedura prevede passaggi più articolati: prima di chiedere misure educative, il pubblico ministero può attivare percorsi di mediazione con la vittima, proporre progetti educativi con prescrizioni specifiche o, nei casi più gravi, chiedere al Tribunale un intervento mirato per devianze radicate.
Le misure rieducative includono attività culturali, sportive e artistiche (volontariato, teatro, musica, scrittura creativa) ritenute efficaci per ridurre la violenza e i comportamenti disadattivi. Fondamentale è il coinvolgimento dei genitori, poiché molte irregolarità comportamentali derivano da carenze educative. Quando però il minore è prossimo ai 18 anni, l’intervento deve concentrarsi direttamente su di lui, con progetti individualizzati supportati comunque dalla famiglia.
Chiodo ha anche evidenziato il ruolo centrale degli operatori sociali (psicologi, USMO, curatori, avvocati) e la frequente coesistenza di problemi psichiatrici e uso di sostanze, che richiede l’integrazione della neuropsichiatria infantile nei percorsi educativi.
In conclusione, ha sottolineato la difficoltà nel collocare minori con comportamenti irregolari gravi, disturbi psichiatrici o tossicodipendenza, poiché molte strutture non sono attrezzate per tali complessità. Per questo ha auspicato un intervento normativo specifico dedicato ai minori tossicodipendenti, considerando che molte comunità di recupero non accolgono minorenni.
E' quindi intervenuta la Dott.ssa Elma Battaglia ha analizzato le criticità del prosieguo amministrativo in Calabria, ribadendo che la fragilità dei giovani non termina con il compimento dei 18 anni e che il prosieguo rappresenta uno strumento essenziale di tutela. Ha evidenziato la complessità del lavoro dell’assistente sociale, chiamato a valutare i bisogni, costruire progetti personalizzati, garantire continuità e collegare i diversi servizi, sottolineando che autonomia non significa abbandono.
Tra le principali criticità segnalate figurano l’applicazione disomogenea del prosieguo tra territori e Tribunali, l’assenza di standard regionali, la mancanza di procedure condivise e la carenza di risorse nei comuni. Nel contesto calabrese, le difficoltà sono aggravate da servizi sociali frammentati, da una rete insufficiente di comunità educative, dalla scarsità di soluzioni abitative e dall’elevato tasso di disoccupazione giovanile.
Battaglia ha comunque richiamato esempi virtuosi sviluppati grazie all’impegno degli operatori e del terzo settore, come appartamenti per l’autonomia e collaborazioni con aziende locali. Ha proposto infine diverse misure per migliorare il sistema: uniformare criteri e procedure a livello regionale e nazionale, stabilizzare le risorse economiche, creare équipe integrate e investire nella prevenzione e nella formazione continua.
Ha concluso l’incontro l'Avv. Paola Lovati riflettendo sul ruolo degli avvocati nel momento in cui i ragazzi seguiti per anni raggiungono la maggiore età. Ha espresso rammarico per la perdita di contatto che spesso segue la chiusura dei procedimenti, a meno che non si sia instaurato un legame personale. Ha ribadito l’importanza di pianificare il futuro del neomaggiorenne già a partire dai 16 anni - in linea con quanto suggerito dal Dott. Pingitore - e di mantenere una stretta collaborazione tra curatori speciali, operatori sociali e sanitari.
Lovati ha osservato che molti adolescenti desiderano tornare in famiglia compiuti i 18 anni, nonostante le difficoltà presenti, e ha sottolineato il ruolo dei curatori nell’accompagnarli verso percorsi di autonomia e progetti di vita più solidi. Ha evidenziato anche le sfide dei minori con problemi di salute, per i quali servono interventi mirati sulla semiautonomia e sull’inserimento lavorativo, considerando che il mondo degli adulti può risultare particolarmente “respingente”. Infine, Lovati ha richiamato la necessità di una formazione specifica per gli avvocati che svolgono il ruolo di amministratori di sostegno per neomaggiorenni con disturbi psichici o difficoltà di apprendimento, che rappresentano la maggior parte dei casi. Ha concluso invitando i colleghi a valutare con consapevolezza il tempo e l’impegno richiesti da incarichi come curatore o tutore, ruoli che impongono un costante coordinamento con tutti i professionisti coinvolti nella tutela di minori e famiglie.
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