di PEPPINO BISANTIS*
Tra le due crudeli dittature Fascista e Nazista stava la democrazia. Ma non era ritenuta utile alla loro ideologia !! L'anno 1920. La rivoluzione russa, ha portato in Italia la creazione del Partito comunista il quale non perde l'occasione di profittare del disagio delle masse operaie per spingere la propria propaganda. I suoi attivisti percorrono le citta' e le campagne. Taluni "fanno la posta " alle uscite delle stazioni e "accolgono i soldati congedati, li dileggiano dicendo loro ch'erano stati sfruttati dai mercanti di cannoni". Il solo partito rivoluzionario organizzato è il partito comunista. Crescendo continuamente di forza e di prestigio. I vincitori con largo margine delle elezioni del 16 Novembre1919 i socialisti sono ormai padroni della maggior parte delle citta' importanti. La cosa piu' grave è che sembrano preparare la via ai comunisti. Li lasciano agire, fare manovrare a loro piacere, facendoli beneficiare di una benevola tolleranza. Il comunismo si diffonde cosi in Italia tanto piu' facilmente in quanto sembra confondersi agli occhi della popolazione con i vecchi istinti anarcoidi della penisola. La violenza ha generato violenza. Avanguardia ha perfezionato una tattica di guerra civile. "spedizioni punitive"aggressioni concertate per rintuzzare la prepotenza comunista da ambo le parti avvengono implacabili saccheggi, imboscate feroci come lo erano le loro ideologie.
Nel 1920. L'estrema sinistra domina quasi tutto il paese. Di fronte ad essa non esiste un opposizione seria. I "rossi", come sono chiamati, possono impunemente abbandonarsi a qualsiasi eccesso. I loro avversari oggetto di minacce e di violenze o di omicidi sono letteralmente terrorizzati. I "borghesi"atterriti si nascondono. Gli ufficiali, pubblicamente insultati, rinunciano a portare la loro uniforme nella strada. alcuni preti non osano piu' uscire. Il 20 Giugno. Nitti cede la presidenza del Consiglio a Giolitti che è ritenuto particolarmente scaltro e abile. Giolitti fa cio' che puo' per giungere a dominare una situazione che volge al tragico. L' autorita' dello stato si affloscia, il disordine si estende, i conflitti sociali s' intensificano. I capi sindacalisti dettano legge alla popolazione in preda al terrore. ovunque le forze rivoluzionarie danno l'impressione di essere vicine ad avere partita vinta. Mussolini sa che è in gioco il suo avvenire e la sua stessa vita. E' con le spalle al muro. Non puo' avere speranza che in una lotta disperata. Gli verranno in aiuto le esagerazioni dei suoi avversari. l'esercito offeso per le ingiurie con cui lo si gratifica, i preti minacciati nella loro stessa vita; i contadini, dapprima soddisfatti per qualche frettolosa spartizione di terre, si preoccupano per l'agitazione generale e continua. L'opinione pubblica si commuove per gli orrori commessi dai rossi. "Orrendo fu" scrive Maurice Vaussard
"L'assassinio di due giovani, commesso da operai chiusi in una fabbrica; lo studente Sonzini, di cui si erano impadroniti al calar della sera, e la guardia carceraria Scimula, padre di molti figli. Senza altra colpa fuorche' quella d'essere fascista furono entrambi, a seguito di una parodia di tribunale rivoluzionario, condannati ad essere bruciati vivi in un altoforno; poi, siccome i fuochi erano spenti, furono abbattuti a colpi di pistola". La nazione, scoraggiata e inquieta, volge la propria attenzione al piccolo raggruppamento organizzato attorno a Mussolini. Sulla sventurata Italia si scatena una vera guerriglia accanita implacabile feroce, come tutte le guerre civili. Ogni italiano pensa che il paese sia ormai sull'orlo del rovesciamento totale politico, pronto a divenire una nuova Russia. Contro questa eventualita' Mussolini e i suoi lottano con l'accanimento della disperazione. La Nazione assiste a un sempre maggiore spettacolo di barbarie. I "rossi" nelle pubbliche vie strappano agli ufficiali i loro galloni e le loro decorazioni. Assediano le caserme della polizia e dei carabinieri; quando vi riescono le incendiano. Lo sciopero delle poste e quello delle ferrovie disorganizzano la vita del paese. La borghesia e le persone ragionevoli sono spaventate. Aiuti economici cominciano ad arrivare verso Mussolini , che dalle parti piu' diverse riceve incoraggiamento, denaro e appoggio. A questo disordine , un numero crescente di persone l'osserva, pensa a lui, si volge a lui. "I principi bolscevichi -scrive Walter Price - si diffondono con tale rapidita' che gli italiani sentivano il bisogno di un capo energico". Intanto il funzionamento delle fabbriche sotto il controllo delle commissioni operaie si è rapidamente risolto in un fiasco. I meno esaltati fra gli operai rimpiangono presto i padroni. La Nazione italiana sensibile e intelligente sembra pronta a rivoltarsi. La marea rossa è non soltanto fermata , ma presenta addirittura i primi segni di un riflusso.
L'evoluzione sara' accelerata da una iniziativa del Governo. Il Presidente del Consiglio, questa " vecchia volpe" di Giolitti, ha deciso una manovra intelligente e politica la quale portera' frutti inattesi. Impotente a imporre l'autorita' dello Stato, inizia trattative dietro le quinte. Corrompe qualche capo sindacale, fa pressione su altri, utilizza lo stato d'animo di stanchezza generale e finalmente, dopo una settimana o due d'incontri, arriva a concludere un compromesso." Il 19 Settembre" scrive Domenico Russo "i principi di un accordo erano stati stabiliti. Gli operai restituivano le fabbriche ai padroni, in cambio di una promessa fatta dal primo Ministro di far votare dal parlamento una legge per l'ammissione degli operai al controllo tecnico e finanziario delle societa' essi rinunciavano ad utilizzare la socializzazione della produzione . Il 21 Settembre la rotta era completa: I metallurgici dei sindacati rossi accettarono con 149 mila voti la capitolazione negoziata dai moderati, mentre gli estremisti che pretendevano continuare l'agitazione mantenendo l'occupazione, riunivano soltanto 42.000voti ". Saager, nota egualmente "Si era a due dita dalla dittatura del proletariato. Dinnanzi alla vilta' e all'apatia della borghesia gli operai avrebbero molto facilmente impadronirsi del potere. Gli anarchici L'Inizio dell'anno vede svolgersi una impressionante manifestazione a Milano, diecine di migliaia di uomini, bandiere rosse in testa comunisti avevano presentato una proposta in tal senso. Alle votazioni, i riformisti battono gli estremisti con 591.000 voti contro i 409.000. Cosi' il bolscevismo era liquidato in Italia. Qualche giorno piu' tardi una commissione di studio ritornata dalla Russia pubblica una relazione schiacciante sulla vera situazione della popolazio in regime di dittatura moscovita. Essa ha constatato che il terrore poliziesco ha sfociato sul piano materiale, a un livello di vita molto bassa. Le sue conclusioni producono una grossa impressione: esse finiscono per fissare l'opinione pubblica. Alle elezioni amministrative del 31 Ottobre la sconfitta dei rossi è puntualizzata dal fatto che i diversi partiti antimarxisti ottengono il 56% dei suffragi.
In quattro mesi la situazione è stata rovesciata. Ogni regime si aureola di cui ha bisogno per illuminare il proprio prestigio pretendendo di dettare la storia. Quella di Mussolini e Hitler ce l'hanno fatta sentire, leggere e vedere. Di quella bolscevica, è un delittuoso tacere!!!" Per informazioni leggetevi " Arcipelago Gulag " del Premio Nobel Aleksande Solzenicyn 8 anni di lavori forzati in Siberia. "Uscita di sicurezza " di Ignazio Silone uomo ombra di Togliatti. Per quanto riguarda lo scrivente è stato sempre lontano da queste due ideologie che sono contro Dio e contro la sua creatura piu' cara. L'uomo!
*Presidente Associazione C.A.S.I.S. - Catanzaro
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