di FRANCO BRESCIA
"Vissi i giorni della Costituente. Tutti uniti per costruire uno Stato democratico. Democristiani, comunisti, socialisti, socialdemocratici, repubblicani, liberali. Fuori il movimento sociale che era eredita' del partito fascista dichiarato anticostituzionale e il partito monarchico. Si usciva dalla guerra. Dai grandi patimenti.
Dal pericolo della morte per sua causa. Si viveva un sogno. E in questo v'era la gioia collettiva. Malgrado, ancora le sofferenze. C'erano ancora le macerie che la guerra ci aveva donato. Bisognava ricostruire tutto. Tutti insieme. Ancora esisteva la tessera annonaria. Per ognuno 250 grammi di pane al giorno. Arrivava la roba usata regalata dagli americani. Per coprirci. Si cominciavano a vedere le scarpe. Non più zoccoli e piedi congelati.
Dall'America arrivavano anche le semole di legumi. Finalmente, dico finalmente, la pancia piena. Non si piangeva più perché ci mancava un tozzo di pane. Rovistavamo nella spazzatura per trovare una minima cosa da mangiare. Ma non si trovava nulla. Perché nulla si buttava. Avremmo fatto l'Italia di tutti e per tutti. È lì il ritorno del mio pensiero in questo giorno che si celebra. Non mi interessano le pomposità e le vane parole di oggi. Per me vale solo l'incancellabile che ancora arde nell'animo di quel bambino".
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