“La mostra itinerante ed i numerosi convegni promossi in occasione del 30esimo anniversario dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia, oltre a ricordarci come e dove è nato questo fondamentale organo a difesa della Legalità italiana, ci impongono una riflessione più ampia e non meramente storica. Vorrei anzitutto fare il mio plauso più sincero al direttore Maurizio Vallone ed a tutti gli uomini e le donne che sotto l’egida della DIA e quindi dello Stato hanno sacrificato molto della propria sfera personale e rischiato ripetutamente la vita per contrastare l’illegalità di stampo mafioso.
La loro presenza, sempre accompagnata da quella delle Procure, è stata fondamentale per lo sviluppo di tanti territori del Sud, dove il ripristino della normalità spesso è potuto sembrare ai cittadini soltanto un lontano miraggio. Invece, partendo dalla Sicilia, passando per Calabria, Campania, Puglia e via via risalendo tutto lo Stivale, a quest’organismo investigativo interforze oggi si devono risultati di contrasto al crimine che 30 anni fa forse nemmeno si potevano immaginare. La verità è che la DIA è andata oltre anche le sua stesse aspettative. Un’evoluzione costante, anche in termini scientifici.
L’utilizzo di tecnologie sofisticate ha contraddistinto l’operato di una macchina organizzativa che molti Paesi ci invidiano, e che è in contatto e cooperazione con ogni angolo del Mondo. Mi si permetta la citazione in particolare della Centrale operativa di Reggio Calabria, punto di riferimento internazionale per inquirenti e investigatori di altissimo profilo, che delle esperienze vissute in riva allo Stretto non possono che dir bene e portare con sé un ricordo memorabile. Del resto, si è fortemente voluto dall’alto che la mostra itinerante antimafia nel suo giro d’Italia sostasse a lungo proprio nella Città dei Bronzi.
E molto significativa è la tematica scelta proprio per Reggio: ‘L’istruzione per l’affermazione della legalità’, quindi crescita culturale e conoscenza intese come bene comune e volano di sviluppo. Temi di cui ho sempre parlato, sia prima che dopo il mio insediamento in Regione voluto dal Presidente Roberto Occhiuto. Sono infatti molto legata a questi temi, che apprezzo sia per il settore da cui provengo sia per i motivi che oggi mi vedono lavorare da una prospettiva diversa ma sempre con gli stessi obiettivi.
In questo senso, proprio perché nasce da un rapporto antecedente a questa mostra, il mio plauso più sentito va a Maurizio Vallone, che è stato uno dei primi a credere fortemente a quanto l’Istruzione riesca a formare le coscienze, iniziando dalla più tenera età a contrastare i fenomeni di illegalità (vedi anche cyberbullismo e microcriminalità). Da Questore di Reggio Calabria ha coinvolto ben 31 istituti scolastici del nostro territorio per affermare l’importanza basilare della Scuola; scuola intesa non come agenzia educativa secondaria alla famiglia ma parallela. Nucleo fondamentale di Civiltà e Progresso”.
Così, Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria, in una lettera aperta, dopo aver partecipato alle iniziative, che si sono svolte a Reggio Calabria, in occasione del 30esimo anniversario della Direzione Investigativa Antimafia.
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