33 anni dopo via D’Amelio: a Le Castella una tappa della Staffetta della Legalità

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Il presidente de La Tazzina della Legalità, Sergio Gaglianese
  19 luglio 2025 10:10

“Oggi, venerdì 19 luglio, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l’Associazione La Tazzina della Legalità, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Isola di Capo Rizzuto guidata dal Sindaco Maria Grazia Vittimberga, terrà una tappa della Staffetta della Legalità alle ore 19:00 a Le Castella.

Un momento intenso e partecipato, in cui alla memoria si unirà il dovere della verità e della denuncia. Sarà con noi Nicola Catanese, allora capo scorta di Borsellino, che proprio la mattina del 19 luglio 1992 si recò a casa del magistrato. Un lancio di moneta cambiò il destino: decise di cedere il turno. Quella scelta, frutto del caso, gli salvò la vita.

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Ma non vogliamo che questa sia l’ennesima commemorazione sterile, come troppe volte fa la politica, che parla di legalità senza aver mai avuto il coraggio di fare luce sulle tante, troppe zone d’ombra che ancora circondano quella strage. Basti pensare alla vicenda del maresciallo Lombardo, uomo fidatissimo di Borsellino, morto in circostanze mai chiarite nel parcheggio del Comando Regionale dei Carabinieri a Palermo, dopo aver raccolto una testimonianza delicatissima al carcere di Opera da un pentito che aveva chiesto di parlare solo con lui.

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Una morte archiviata frettolosamente come suicidio, nonostante la pistola trovata tra le gambe – dinamica incompatibile con un colpo alla tempia, secondo i periti balistici – e una lettera d’addio che la famiglia ha da subito ritenuto falsa, tesi poi confermata da un perito calligrafico.

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E cosa dire dell’Agenda Rossa, simbolo di una verità negata, che il fratello Salvatore Borsellino cerca da decenni? Un mistero ancora irrisolto, una vergogna per una Repubblica che dovrebbe fondarsi sulla giustizia.

Noi non ci stiamo.

Noi dell’Associazione “La Tazzina della Legalità” non vogliamo solo commemorare, vogliamo denunciare. Vogliamo verità per Borsellino, per la sua scorta, per il maresciallo Lombardo, per tutti i servitori dello Stato traditi da quello stesso Stato che avrebbero dovuto difendere.

Invitiamo la cittadinanza, le istituzioni e le realtà civiche a partecipare. Perché la memoria senza giustizia è solo retorica. E noi scegliamo di stare dalla parte del coraggio, non del silenzio”.

Lo scrive l’Associazione La Tazzina della Legalità

 

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