8 Dicembre, Fiorita: "L'Immacolata protegga Catanzaro, il futuro dipende da noi"

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Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita
  08 dicembre 2022 11:07

di NICOLA FIORITA*

 Oggi per me sarà una giornata di intensa emozione. Rinnovando un’antica tradizione di quasi quattro secoli, sarò chiamato ad offrire il cero votivo all’Immacolata e sottoscrivere il solenne atto notarile che lega la Città alla sua Patrona. Lo farò rivolgendo un pensiero ai miei concittadini, soprattutto quelli più bisognosi, riservando un piccolo angolo alla memoria di mio padre Franco che nella sua breve esperienza di sindaco non ebbe modo di provare questa emozione.

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Si sia credenti o no, questa cerimonia rappresenta il momento più alto e intenso del senso di appartenenza della nostra comunità. Emerge in tutta la sua forza un richiamo alla responsabilità, alla solidarietà, alla cooperazione. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte – ovviamente nella misura che dipende dal ruolo occupato nella società – perché Catanzaro diventi una Città più bella, più accogliente, più sicura.

Il rito dell’offerta del cero votivo nasce, secondo la tradizione, per dimostrare la gratitudine della Città all’Immacolata che l’avrebbe preservata da un terribile morbo nel 1641.

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Anche oggi, a distanza di quasi quattro secoli, Catanzaro ha bisogno di protezione. Alcuni eventi estremi – la violenta scossa di terremoto dello scorso ottobre e la recentissima bomba d’acqua – hanno messo in evidenza l’estrema fragilità del nostro territorio, peraltro devastato da decenni di abusivismo e mancanza di programmazione.

Ho sempre detto in questi quattro mesi che avrei evitato di fare processi al passato e di scaricare sulle passate amministrazioni tutti i delicati problemi che gravano la Città. Oggi il Sindaco sono io e la responsabilità di tutto quello che accade è mia. Ma trovo ingiusto – e sotto certi aspetti immorale – che amministratori di lungo corso che hanno governato per decenni con ruoli di grande rilievo oggi chiedano il conto ad un’Amministrazione insediatasi appena quattro mesi fa del dissesto di un territorio abbandonato.

Se si è consentito di costruire a ridosso degli argini dei fiumi, se non si è attuata nessuna politica di contrasto all’abusivismo, se non si è tenuto conto dell’alto rischio sismico della nostra area, se non sono stati mitigati i fenomeni di dissesto idro-geologico, se non si è costruita una politica della prevenzione e della protezione civile, tutto questo lo si vorrebbe in appena quattro mesi da noi?

Noi abbiamo iniziato, con senso di responsabilità, a fare la nostra parte, anche se le risorse sono veramente esigue e servirebbero molti milioni di euro per intervenire con efficacia. Abbiamo completamente ripulito il torrente Castace e altri importanti interventi riguardano la Fiumarella in modo da ridurre il rischio di esondazioni. C’è tutto un lavoro da completare per la ripulitura di canaloni e tombini. C’è una struttura della Protezione Civile che, pur avendo fatto un ottimo lavoro, va potenziata e riorganizzata. Stiamo per dare un comandante alla Polizia Locale, primo passo verso un potenziamento del corpo dei vigili urbani.

Sul piano dell’abusivismo, posso fin d’ora dire che questa Amministrazione non darà nessun permesso a costruire se non in presenza di atti legittimi e ovviamente di tutte le garanzie antisismiche. Con l’approvazione del Piano Strutturale Comunale, PSC, daremo una svolta in questo senso.

L’Immacolata protegga Catanzaro e sicuramente lo avrà fatto in occasione dei due eventi estremi che ho citato, ma il futuro dipende da noi, dalle nostre gambe e dai nostri cuori. Buona Immacolata, Catanzaro!

*sindaco di Catanzaro

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