"Si è detto in qualche importante e solenne occasione, giustamente, che le ricorrenze sono dei ponti gettati sul fiume plumbeo dell’oblio. Ricordare un giovane compagno di appena vent’anni assassinato dai fascisti è doveroso, una scelta naturale dovrebbe essere per ogni antifascista, per tutto il popolo democratico. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo".
Oggi, a 50 anni esatti di distanza dall’omicidio di Adelchi Argada a Lamezia Terme, il Comitato provinciale ANPI Catanzaro dà ulteriore senso a questo anniversario "cominciando a dire con forza che non si tratta di una memoria locale; in parte lo è già ma ancora di più deve diventare memoria e storia di tutto il paese. Stiamo parlando di anni terribili, un omicidio violento tipicamente fascista avvenuto qualche anno dopo la strage di piazza Fontana e poi a seguire una miriade di attentati, stragi: da Piazza Della Loggia all’Italicus sino a Bologna, senza dimenticare lo stillicidio delle bombe ai treni in Calabria".
"Non schegge impazzite e fatti locali, la tragica vicenda di Adelchi Argada si inserisce nella grande storia nazionale di quegli anni sulla quale ancora oggi la destra minimizza, sottopone a impossibili revisioni, falsifica scientemente al fine di far dimenticare mescolando tutto e il contrario di tutto. La Calabria dei contadini, dei lavoratori, delle donne, degli studenti ebbe un ruolo attivo nelle lotte per l’emancipazione, per questo i tentativi di spezzare sul nascere quelle aspirazioni vide all’opera fascisti e criminalità, Rocco Gatto, Peppe Valarioti, Giannino Losardo, un lungo elenco di omicidi su cui mai dovrà scendere l’oblio. Ecco allora riecheggiare le parole di Leonardo Sciascia: Il nostro è un paese senza memoria e verità e io per questo cerco di non dimenticare. Noi non dimentichiamo, per questo 50° anniversario andremo a deporre un fiore per Adelchi sulla stele che lo ricorda. Lo faremo nei prossimi giorni con una delegazione dell’ANPI e la presenza del presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo".
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