A Catanzaro Danilo suona 'la campanella del sollievo': "Non bisogna mollare mai" (VIDEO)

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images A Catanzaro Danilo suona 'la campanella del sollievo': "Non bisogna mollare mai" (VIDEO)

  24 giugno 2025 17:00

di TERESA ALOI

 La buona sanità ha il volto di Danilo Masciari, Catanzarese, 47 anni, ha sconfitto il male annunciandolo al  mondo con il suo della  "campanella del sollievo". Un din don  oggi dal suono dolcissimo, per segnalare la conclusione del percorso di cure. Non una volta, ma tante. Tante quante sono state le volte che lo ha sognato durante quel tempo di cura. Emozioni, sorrisi, abbracci, racchiusi in un video postato sui social da chi gli è stato accanto. Un din don che vuole essere un un simbolo di speranza per chi è ancora in cura, ricordando che la fine delle terapie è possibile oltre a un invito alla prevenzione. 

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La storia di Danilo parte da Gagliano, un quartiere di Catanzaro. Qui vive con la sua famiglia.  Amico di tutti e persona perbene  è  molto attivo nella vita parrocchiale del quartiere al fianco di don Michele Fontana  svolgendo  anche il servizio di ministro straordinario dell'Eucarestia e seguendo la Scuola di Teologia dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

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E' giugno 2024 quando Danilo viene messo fortemente alla prova nella sua vita da una malattia gravissima che lo costringe a sottoporsi a ben cinque interventi chirurgici in Puglia, e precisamente a Bari. Dimostra fin da subito una grande forza d'animo e soprattutto una grande fede che gli permettono di affrontare con coraggio, giorno dopo giorno e con l'aiuto di Dio e della famiglia, la sua più grande prova. La malattia verrà sconfitta - saranno necessari 12 cicli di chemioterapia-  con parere medico definitivo e quel suono della campanella affissa nei corridoi dell'ospedale "Ciaccio" certificano la fine dell'incubo tra gli applausi della famiglia, dei presenti e soprattutto dello staff dell'ospedale sempre vicino amorevolmente al paziente.

  "Sono stato colpito da una malattia gravissima e ho subito diversi interventi a Bari - racconta -  La mia esperienza è stata veramente forte ma voglio che sia da monito a chi ancora combatte quotidianamente contro la malattia. Non bisogna mollare mai, avere fede e non scoraggiarsi perché la malattia si può superare e tornare a vivere, a sperare, a sorridere. Dico grazie ai medici, operatori sanitari e tutti coloro che mi sono stati vicini. Il mio grande grazie al Signore per questa nuova vita che ricomincia, alla mia famiglia, la mia Adele e i miei figli, mio padre, Maria Teresa Inzitari, i miei fratelli e gli amici che quotidianamente mi accompagnano".

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