Oggi presso il parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro, sala convegni del MUSMI, Vitambiente ha organizzato un convegno sul Randagismo, alle ore 12.00 la Città ha scoperto “Fidelio”, una nuova importante opera dell’artista Nuccio Loreti, sempre attento alle tematiche inerenti il mondo degli animali, l’opera può essere ammirata presso la piazzetta principale del Parco della Biodiversità.
All’evento sono stati presenti importanti relatori tra gli altri il Dott. Marco Madrigrano responsabile nazionale comitato scientifico benessere animale Vitambiente, la Dott.ssa Antonietta D’Amico presidente della 3 commissione politiche sociali del comune di Lamezia Terme, il Consigliere Provinciale Paolo Mattia, il dott. Raffaele Scarfone socio fondatore Vitambiente, dott.Antonio Ferragina dirigente veterinario ASL Torino, molti volontari presenti, giornalmente impegnati sul territorio , L’incontro è stato moderato dalla brillante avv. Aurora Loprete componente comitato scientifico benessere animale Vitambiente, assente giustificato per motivi Istituzionali l’avv. Aldo Casalinuovo assessore Comunale di Catanzaro con delega all’Ambiente che ha fatto pervenire al Presidente Vitambiente un messaggio di scuse.
Durante l’evento si è discusso del randagismo che richiede una concreta sinergia istituzionale per una corretta politica gestionale del fenomeno.
Si sono date soluzioni al problema dei cani randagi, che oltre a gravare economicamente sull’intera comunità in caso di ricovero nelle strutture pubbliche o convenzionate, diventano (in determinate circostanze) una minaccia per l’incolumità pubblica, per l’inosservanza delle norme igienico-sanitarie e possono essere causa di incidenti stradali.
Dall’assise è emerso che è necessaria, per tanto, una gestione capillare che veda le Istituzioni e il mondo dell’associazionismo uniti e aperti al confronto per ciò che riguarda la lotta al randagismo. I cani randagi, abbandonati o ferali vanno valutati singolarmente caso per caso, non sempre intervenire per catturare un cane e farlo adottare è la soluzione migliore. Molti cani randagi vivono nei loro branchi, le loro famiglie, e non hanno alcuna necessità di essere adottati. Spesso si tende ad umanizzare i nostri pet, pensando che essi abbiano bisogno di coccole, affetto e di una vita comoda assieme a noi. Ciò significa rispettare le loro caratteristiche etologiche specie specifica, che , non vengono appagate qualora si mandano in un canile i nostri amici. per tali ragioni serve una sinergia piu attiva tra istituzioni e associazioni di Volontariato che nel convegno hanno dimostrato grande sensibilità al problema per cercare di arginare il fenomeno.
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