A Catanzaro il Festival Cuore Cantastorie: due giorni tra identità, cultura e suoni popolari

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images A Catanzaro il Festival Cuore Cantastorie: due giorni tra identità, cultura e suoni popolari
Da sinistra: Giuseppe Tripodi, Paolo Bolano, Marcello Barillà, Francesca Prestia, Massimo de Pascale
  14 giugno 2025 16:44

di IACOPO PARISI

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Ha preso il via ieri, al Complesso Monumentale del San Giovanni, la quarta edizione del Festival Cuore Cantastorie, progetto ideato e promosso dall’associazione culturale ASSOFORMAC e sostenuto dalla Regione Calabria nell’ambito dell’avviso attività culturali con la compartecipazione del Comune di Catanzaro. Il festival è un crogiolo di culture e tradizioni che ha come obiettivo la promozione dell’arte dei cantastorie attraverso attività di ricerca, dibattiti e confronto culturale, workshop e convegni, concerti, esposizioni, proiezioni e visite guidate.

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Questa edizione è dedicata al grande cantastorie calabrese, scomparso due anni fa, ma ancora vivissimo nella memoria collettiva di chi lo ha conosciuto, studiato, ascoltato. A lui è stata infatti intitolata la mostra fotografica e documentale “Grazie, carissimo Otello!”, a cura di Gian Paolo Borghi, inaugurata nel pomeriggio tra emozione e partecipazione. Un’esposizione che racconta la vita, le battaglie culturali e l’opera di Profazio, tra scatti d’epoca e materiali d’archivio.

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A seguire, il Convegno Nazionale dei Cantastorie, un momento di confronto e testimonianza, moderato dal giornalista Marcello Barillà e aperto da Francesca Prestia, direttora artistica del festival, che ha voluto ricordare così il Maestro:

“Questa edizione è tutta dedicata a Otello Profazio. Anche se non è fisicamente con noi, la sua presenza è viva in ogni parola e in ogni canto. Ha inaugurato la prima edizione del festival, ha partecipato alla seconda con un intervento telefonico, poi ci ha lasciati. Oggi abbiamo voluto riunire qui, al Complesso San Giovanni, i suoi amici più cari e i cantastorie che lo hanno conosciuto e con cui ha condiviso il palco. È un modo per restituire affetto e memoria a chi ha dato tanto alla nostra cultura popolare.

Vincenzo Costantino, assessore comunale al turismo e al marketing territoriale, ha sottolineato il valore strategico del Festival per la città:

Con Cuore Cantastorie stiamo concretizzando una visione: fare della cultura popolare un motore di attrattività e sviluppo. Crediamo nei festival che affondano le radici nella storia e nell’identità del territorio. La Puglia ha costruito un modello turistico di successo attorno alla taranta. Anche noi, con le nostre tradizioni e i nostri artisti, possiamo fare lo stesso."

Paolo Bolano, giornalista Rai, ha tracciato un ritratto intenso e profondo di Otello Profazio: “Otello era un uomo scomodo, perché era libero. Colto, ironico, appassionato. Conosceva il Mezzogiorno come pochi: la storia, l’economia, le migrazioni. Parlava del mondo contadino con la forza di chi lo conosceva davvero, e ne custodiva la memoria con rigore e poesia. Ha portato la Calabria nel mondo, attraverso la sua voce, la sua chitarra e la sua visione.

Accanto a Bolano, sono intervenuti anche Giuseppe Tripodi, scrittore e amico di lunga data di Profazio, Massimo De Pascale, autore del libro Otello Profazio. A viva voce, e Mauro Geraci, cantastorie palermitano, che ha concluso il pomeriggio con una performance ispirata al suo disco I paladini di Francia, rievocando la Chanson de Roland nella versione composta proprio da Profazio. Un momento che ha unito memoria e poesia popolare in un’atmosfera intensa e coinvolgente.

A impreziosire ulteriormente la giornata, l’Antica Congrega Tre Colli, rappresentata da Francesco Bianco e Mario Mauro, ha guidato i partecipanti in una suggestiva visita per le vie del centro storico di Catanzaro. Un percorso tra arte, aneddoti e tradizione, intervallato da un assaggio del celebre morzello, il piatto tipico catanzarese, servito in uno dei locali storici del centro, in un clima di condivisione e musica popolare.

Il Festival proseguirà oggi, sabato 14 giugno, con l’attesissimo concerto finale, che vedrà salire sul palco cantastorie calabresi tra i più rappresentativi: Biagio Accardo (Tortora), Nando Brusco (Amantea), Francesca Prestia (Catanzaro), Rocco Ienco (Soverato), Nino Racco (Bovalino) e Fulvio Cama (Reggio Calabria). Un momento corale che si preannuncia come un inno alla tradizione e alla forza della memoria orale.

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