A Catanzaro la Questura inaugura il "Nido della Fenice": un luogo sicuro contro la violenza di genere

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Il Capo della Polizia Pisani: “È la sala più bella tra tutte le Questure d’Italia”

  25 novembre 2025 17:00

di FILIPPO COPPOLETTA

Nel cuore del Complesso Polifunzionale della Polizia di Stato di Catanzaro, in un giorno che il mondo dedica alla lotta contro la violenza sulle donne, si è aperta una porta che assomiglia più a un abbraccio che a un ufficio: “Il Nido della Fenice”, la nuova Sala audizioni protette destinata a donne, minori e a tutte le vittime vulnerabili che cercano il coraggio di raccontare ciò che ha ferito la loro vita. Entrarvi significa lasciare fuori il freddo dei corridoi istituzionali e ritrovarsi in un luogo caldo, domestico, costruito per rassicurare.

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Non c’è nulla della rigidità di una questura: i colori sono morbidi, gli arredi sono familiari, persino l’aria sembra invitare a respirare lentamente. È uno spazio che accoglie e non giudica, un nido appunto, dove ogni storia può trovare un posto sicuro per essere ascoltata. Il nome lo racconta già: una fenice che rinasce dalle ceneri, una donna o un bambino che trova la forza di rialzarsi proprio nel momento più difficile.

Durante l’inaugurazione, il Capo della Polizia Vittorio Pisani ha definito questa sala “forse la più bella tra tutte le questure d’Italia”, sottolineando come sia un doppio ambiente, uno dedicato alle donne e uno ai bambini, e come la crescita degli ammonimenti del questore – seppur segno evidente di un fenomeno ancora forte – rappresenti oggi una trasformazione culturale, perché sempre più donne trovano la forza di denunciare. “È un indice positivo del coraggio e dell’efficacia dell’ammonimento”, ha detto Pisani, ricordando che nella quasi totalità dei casi chi viene ammonito interrompe i comportamenti violenti.

Accanto a lui, il Sottosegretario Wanda Ferro ha parlato di “fatti concreti”, sottolineando come questa stanza d’ascolto, anzi queste due stanze pensate per adulti e bambini, siano un passo decisivo perché chi sceglie di denunciare lo faccia in un luogo sereno, preparato, con personale specializzato e capace di accompagnare chi è ferito verso un percorso di protezione.

Un concetto ribadito anche dal Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che ha ricordato quanto sia fondamentale “creare un sistema che non abbandoni chi denuncia” e costruire sinergie stabili con i centri antiviolenza per offrire percorsi di reinserimento e sostegno vero, affinché nessuna donna resti sola dopo aver avuto il coraggio di parlare.

Questo progetto condiviso tra Questura e Regione è nato dall’impulso della Direzione Centrale Anticrimine e porta con sé il contributo di molte realtà: l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato ha donato giochi e materiali per i minori, mentre Soroptimist International d’Italia ha messo a disposizione kit di prima necessità per le donne che arriveranno in stato di emergenza. Tutto è stato pensato per rendere l’impatto più dolce, per ricordare a ogni vittima che qui potrà trovare ascolto, comprensione e soprattutto rispetto.

La benedizione dell’Arcivescovo Monsignor Maniago e del cappellano don Alessandro Nicastro ha accompagnato l’apertura della sala come un augurio di rinascita, mentre intorno si raccoglievano autorità civili, militari, religiose, rappresentanti dell’ANPS e dei centri antiviolenza con cui la Questura ha costruito una rete di collaborazione preziosa.

In un tempo in cui la violenza di genere continua a segnare vite e famiglie, “Il Nido della Fenice” non è solo una stanza: è un simbolo. È un impegno concreto perché prevenzione, ascolto e protezione diventino la norma. È una promessa fatta a ogni donna che esiterà sulla soglia, a ogni bambino che porterà negli occhi una storia troppo grande: qui sei al sicuro. Qui puoi rinascere.


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