di STEFANIA PAPALEO
“L’avvio dei lavori di diserbo e decespugliamento del cimitero di Gagliano era già stato programmato per la giornata di domani sulla base di un cronoprogramma iniziato la settimana scorsa. in base a questo cronoprogramma stilato dall’amministrazione e voluto dal sindaco, Sergio Abramo, sono già stati completati gli interventi di diserbo e decespugliamento sia nel camposanto del quartiere Lido che in quello di Santa Maria. Una volta ultimate le operazioni nella struttura di Gagliano, partiranno quelle nel cimitero monumentale di via Paglia”.
Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Franco Longo, pensando forse di mettere a tacere le polemiche finite nei giorni scorsi sulla stampa intorno al degrado che regna nei cimiteri della città. Ma l'offesa ai defunti e ai familiari non può essere cancellata da un tardivo intervento che, invece di rappresentare la norma, viene sbandierato come un'operazione straordinaria da parte di un'Amministrazione comunale che, davanti all'abbandono dei campi santi, volge puntualmente lo sguardo altrove.
Un abbandono che va a braccetto con colpe ataviche mai punite dagli organi competenti, all'ombra di una gestione discutibile dei fondi comunali destinati al decoro dei cimiteri che sfociano puntualmente nei risultati ormai tristemente noti, scrivevamo solo pochi giorni fa sulla nostra testata, sollecitando chi di dovere a individuare responsabilità ben precise dentro o fuori il Palazzo. Invece, a leggere il comunicato stampa diramato a firma dell'assessore Longo, sembra quasi di dover battere le mani per la decisione di portare finalmente avanti un intervento di diserbo e decespugliamento che dovrebbe rientrare nella manutenzione ordinaria dei cimiteri e che, invece, viene trasformato in manutenzione straordinaria in considerazione dell'eccessivo degrado che appare già all'ingresso delle strutture in questione.
Del resto, le immagini che si rincorrono sui social come sugli organi di informazione la dicono tutta sulle omissioni che appaiono ancor più gravi in relazione al luogo sacro in cui vengono commesse, con l'indignazione che aumenta in proporzione alle sterpaglie che si insinuano in ogni angolo dei cimiteri, quasi impedendo ai visitatori di raggiungere le tombe dei propri cari senza imbattersi in topi e serpenti.
Allora è forse ora di una presa di coscienza vera da parte di chi amministra, per delineare ruoli e responsabilità ormai evidenti, piuttosto che trasformare in propaganda interventi ordinari e previsti dalla normativa. Ecco perché noi ribadiamo: "Fuori le colpe!"
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