A Catanzaro seminario su “l’avvocato tra neuropsicologia e fuoriuscita dal sistema giudiziario del malato psichiatrico”

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images A Catanzaro seminario su “l’avvocato tra neuropsicologia e fuoriuscita dal sistema giudiziario del malato
psichiatrico”

  21 settembre 2024 11:13

Giovedì 19 settembre, alle ore 15:00 presso la sala del Consiglio dell’Ordine degli avvocati
di Catanzaro, si concluderà il ciclo “Neuroscienze ed etica dell’avvocato”, promosso da
A.I.G.A. Sezione di Catanzaro e Controvento A.P.S., con il patrocinio del C.O.A.
distrettuale di Catanzaro e dalla Camera penale “Alfredo Cantafora” di Catanzaro.

Questo secondo ed ultimo seminario del ciclo, dal titolo: "L’avvocato tra neuropsicologia e
fuoriuscita dal sistema giudiziario del malato psichiatrico”, sarà moderato dall’Avv. Daniela
Scarfone, vice-presidente di A.I.G.A. Sezione di Catanzaro e vedrà tra gli illustri relatori
l’Avv. Vincenza Matacera, Presidente del C.O.A. di Catanzaro, l’Avv. Francesco Iacopino,
Presidente della Camera penale “Alfredo Cantafora” di Catanzaro, l’Avv. Vittorio Platì, il
Dott. Prof. Fabio M. Pirrotta, neuropsicologo e psicoterapeuta, nonché docente di
Psicologia presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, la Dott.ssa Anna Cristallo,
Presidente di AVE-AMA Odv ed il Prof. Avv. Andrea Romeo, dottore e docente di Filosofia
politica presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro.
Tali interventi saranno preceduti dai saluti di indirizzo dell’Avv. Valerio Murgano, Direttore
della Scuola forense “Giuseppe Iannello” di Catanzaro e membro della Giunta nazionale
dell’Unione delle Camere Penali Italiane, dell’Avv. Helga Procopio, presidente di A.I.G.A.
Sezione di Catanzaro e dell’Avv. Francesco Mancuso, presidente di Controvento A.P.S.
L’evento è accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro con
quattro crediti formativi, di cui due in deontologia. Non è richiesta la prenotazione, ma sarà
possibile registrarsi direttamente sul posto.
La locandina che promuove l’evento, vede sullo sfondo l’opera “Dustheads” di Basquiat.

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Un capolavoro di cui l’autore non profuso spiegazioni. Sappiamo che con questa pittura
fortemente espressionista, l’artista ha voluto però raccontare una storia o più
semplicemente restituire una scena a lui contemporanea, che riguarda il mondo della
sottocultura newyorchese di quegli anni. Non si conosce l’identità di queste due figure e
all’artista non importa fare capire chi sono questi personaggi. Appaiono a prima vista come
volti irriverenti, per nulla rassicuranti. Così come poco rassicurante è, agli occhi disattenti e
disinformati, la patologia psichiatrica. Il fine ultimo di questo incontro seminariale è proprio
quello di far comprendere all’uditorio, da un lato le difficoltà che comporta difendere il reo
malato psichiatrico, dall’altro entrare, in punta di piedi, nel mondo di queste patologie, con
l’auspicio di accrescerne la conoscenza, per superare barriere e pregiudizi.

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