di LUIGI POLILLO
Un percorso storico il loro che nasce nel 1968 a Cosenza con il centro d’arte La Bussola situato su corso Mazzini. Tra gli anni ’60 e ’70 l'arte era l'unico collante che permetteva di abbattere le barriere politiche e sociali e creare un dialogo tra chi aveva visioni diverse, anche diametralmente opposte, la Bussola fù un punto di incontro di artisti e intellettuali che in quell’epoca arrivavano in città da tutta Italia. Marilena e sua sorella Claudia erano immerse in questa dimensione, creata dalla “Nonna Maria” e dal papà “Giancarlo”.
In un contesto nazionale gli anni ’70 furono anni delle grandi conquiste femminili non solo nel campo lavorativo ma anche in diversi ambiti, in quegli anni la galleria si spostò su Piazza Fera, ed è così che mi racconta Marilena: «Mia nonna riuscì ad affermarsi in un mondo di uomini. Ma per la sua sete di sapere e il suo carisma, quando capì che Cosenza cominciò ad andarle stretta, si trasferì a Roma».
Nel ’96 purtroppo muore in età giovanile il papà, le sorelle si ritrovano a scegliere se proseguire un percorso nel mondo dell’arte o terminare lì il loro viaggio. Decisero così con forza e tenacia, di lasciare la sede di piazza Fera e trasferirsi su Via Roma rivolgendo la loro visione su artisti moderni e contemporanei, lì la galleria rimase attiva per oltre dieci anni affermandosi a livello europeo.
Oggi la loro visione ritorna alla lentezza , generando una dimensione intima dell’arte, tutto si basa sull’esistenzialità.
Una scelta la loro dettata da un desiderio di credere nella città e nella valenza storico artistica del territorio, un contrasto tra il contemporaneo e l’antico trasforma così ideologicamente il concetto di galleria, un evolversi dunque dell’ideale di ospitalità e fruibilità dell’arte contemporanea.
Le stanze della dimora contengono opere d’arte in continuo divenire, sono presenti attualmente artisti della loro collezione privata, come: Cesare Berlingieri, Antonio Crippa, Giovanni Talarico, Michelangelo Pistoletto e Alex Pinna.
Il loro obbiettivo è di creare un innesto di energie tra l’artista e il fruitore che diviene al contempo ospite e goditore di un luogo arcaico, i loro spazi espositivi oggi sono carichi delle opere dell’artista di origini cosentine Giuseppe Gallo (Rogliano, Cosenza 1954), le sue opere fanno parte di diverse collezioni pubbliche: il Museum of Modern Art di New York, il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig (Mumok) di Vienna, il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Galleria d'arte moderna e contemporanea di Torino, Parkview Green Contemporary Art Museum di Pechino, (…) e molti altri ancora.
Le sue opere riassumono l’archetipo della natura umana attraverso un simbolismo e dinamismo dettato dalla tecnica e dalla forza sprigionando un’energia vitale che induce l’occhio ad una riflessione sulla cultura antropologica e filosofica dell’uomo. Sabato 6 aprile 2024 alle ore 18:00 sarà presentato il catalogo Giuseppe Gallo. “Duplice è il movimento delle cose”; l’evento segnerà la chiusura della grande mostra dedicata all’artista. Ad intervenire durante la presentazione, moderata da Francesca Pecora, saranno: Giuseppe Gallo, artista; Lorenzo Madaro, critico d'arte e autore del testo critico presente in catalogo; Marilena Sirangelo, gallerista.
Il catalogo e la mostra offrono un'analisi completa del percorso intellettuale e creativo dell'artista, caratterizzato da sperimentazione e da un continuo ritorno alle sue origini e alla storia, con riferimenti ai grandi filosofi meridionali del ‘500 come Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Bernardino Telesio.
La dimora Ellebi dunque unisce arte e ospitalità e diviene nel nostro territorio unica nella sua originalità.
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