A Crotone grande successo per “L’Albero dei Desideri”, Rocca: “Ponte di inclusione e speranza per la città”

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  05 dicembre 2025 20:11

Si è conclusa con straordinaria partecipazione e profondo coinvolgimento emotivo l’iniziativa “L’Albero dei Desideri”, promossa dall’Associazione LiberaMente Disabilità e Autismo, in collaborazione con la sezione locale di Cammino – Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minori e con il Movimento Forense – sezione di Crotone.

L’evento, svoltosi nella giornata odierna, ha rappresentato un momento di forte valore sociale, unendo inclusione, solidarietà e sensibilizzazione sui temi della disabilità e dell’autismo.

Durante la giornata, cittadini di ogni età hanno scritto desideri, pensieri e messaggi di speranza su speciali addobbi poi appesi a un grande “Albero dei Desideri”, divenuto simbolo di comunità, ascolto e aspirazioni condivise.

L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di richiamare l’attenzione sui diritti e sulle esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, rafforzando la rete di supporto e sensibilità del territorio Crotonese.

L’Avv. Salvatore Rocca, Presidente di Cammino – sede di Crotone e membro attivo del Movimento Forense, ha espresso grande soddisfazione per l’esito dell’iniziativa, evidenziando l’importanza della collaborazione tra realtà associative e professionali. Quella di oggi è stata una giornata splendida e significativa. ‘L’Albero dei Desideri’ non è stato solo un momento di festa, ma la dimostrazione concreta di una comunità che vuole crescere in consapevolezza e inclusione. La sinergia tra l’Associazione LiberaMente, Cammino e il Movimento Forense mostra come, quando professionisti e volontariato uniscono le forze, sia possibile costruire veri ponti di solidarietà e sostegno.

L’Avv. Rocca ha poi aggiunto: “La presenza degli avvocati, impegnati quotidianamente nella tutela delle famiglie e dei più fragili, testimonia il nostro impegno affinché i diritti delle persone con disabilità e autismo non restino semplici desideri, ma diventino realtà attraverso un’azione legale, sociale e culturale costante.”

La Presidente dell’Associazione LiberaMente, Elvira Scaccianoce, ha sottolineato come il successo de “L’Albero dei Desideri” rafforzi la volontà delle associazioni promotrici di proseguire e intensificare percorsi condivisi: “Questa iniziativa è la prova concreta che insieme si possono creare opportunità, sensibilizzare e tutelare i diritti delle persone con disabilità. Continueremo a lavorare in sinergia affinché la nostra comunità sia sempre più accogliente e inclusiva.”

La dott.ssa Federica Cosentino: “La disabilità non è un limite della persona: è ciò che accade quando l’ambiente non è pronto ad accogliere la sua diversità.
Per questo, quando parliamo di disabilità, parliamo soprattutto di interventi sul contesto: non per cambiare la persona, ma per ridurre le barriere e aumentare autonomia, comunicazione, socialità, partecipazione e qualità della vita. E qui entra in gioco l’inclusione.Inclusione significa servizi accessibili, una scuola preparata, percorsi continui e una comunità che non lascia indietro nessuno. Il nostro compito — come istituzioni, come territorio e come cittadini — è rimuovere ostacoli e creare opportunità reali. Perché l’inclusione non è una gentilezza: è un diritto. E una comunità inclusiva permette a tutte le persone di partecipare pienamente alla vita, ed essere individui attivi.”

la Dott.ssa Miriana Raso: “Parlare di disabilità e autismo significa riconoscere che ciascuno ha un proprio linguaggio del mondo: suoni, gesti, ritmi e segnali che solo chi osserva con attenzione può decifrare. Il compito del pedagogista non è cambiare la persona, ma costruire contesti che le permettano di comunicare, scegliere e partecipare secondo i propri tempi. Non servono grandi riforme: a volte bastano dettagli misurati — un cronoprogramma visivo che restituisce prevedibilità, un oggetto che diventa strumento di relazione, un gesto che dice “sei visto”. Sono micro-interventi che trasformano la giornata e rendono autentica ogni relazione. L’inclusione non è un concetto astratto, ma un impegno quotidiano: osservare, capire, adattare gli spazi e le routine, affinché ogni persona possa esprimersi senza dover rinunciare a sé stessa. In questo modo, l’autonomia, la comunicazione e la partecipazione emergono naturalmente, e la comunità diventa più attenta, più ricca e più viva. Ogni persona che trova uno spazio costruito sul suo linguaggio ci insegna a riscrivere le regole del vivere insieme — e in quel gesto di riscrittura scopriamo la misura della nostra umanità.



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