A Crotone tanto pubblico per la manifestazione su mobilità e sviluppo sostenibile

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Importanti le infrastrutture, ma la vera rivoluzione è l'autonomia politica dell'Arco Jonico

  22 aprile 2024 10:57

Un pubblico numeroso ed attento ha presenziato alla manifestazione organizzata a Crotone dal Comitato Magna Graecia, dalla OdV Basta Vittime Sulla Strada Statale 106, dalla Fondazione Santa Critelli e dall'Associazione Ferrovie in Calabria. L'incontro, moderato da Giusy Regalino, ha visto gli inteventi di Antonio Arcuri, Fabio Pugliese, Roberto Galati e Domenico Mazza, nonché delle Rappresentanze parlamentari nelle persone del Deputato Furgiuele e del Senatore Rapani. All’evento hanno partecipato Amministratori del territorio, una Rappresentanza della Giunta e del Consiglio comunale cittadino, più una serie di Personalità legate al mondo dei partiti e delle Associazioni datoriali. 

Gli organizzatori hanno espresso le loro posizioni puntualizzando la non rilevanza delle dinamiche legate alle tipologie di inteventi infrastrutturali, quanto alla necessità di rivalutazione complessiva dell'Arco Jonico. È stata sviscerata, infatti, l'impellenza di una visione foriera di inteventi diffusi per ricucire sinergicamente tutti gli Asset infrastrutturali già presenti tra la Sibaritide e il Crotonese. È stato, altresì, criticato lo scriteriato sistema centralista che, storicamente, ha bocciato ogni proposta migliorativa per il territorio in questione. Non è un mistero, infatti, che le politiche ad oggi adottate abbiano preferito deviare i flussi verso le aree vallivo-tirrenica e istimica della Calabria a scapito dell'asse Sibaritide-Crotone. Dagli inteventi è emerso chiaramente che non potrà esistere miglioria alcuna se l’area jonica non si staccherà dal vezzo del compromesso centralista per aprirsi ad una visione organica territorio. Una rinnovata declinazione politica che rimetta insieme le affinità e le potenzialità inespresse di un’area lasciata, da troppo tempo, a landa desolata. La demografia degli ambiti sibariti e crotoniati, a sé stanti, inibisce ogni tipologia di percorso virtuoso, precludendo qualsivoglia possibilità di crescita, armoniosa e funzionale, di tutto il vasto ambito che si estende dal Capo Rizzuto fino a lambire la Lucania. Nella rinnovata visione proposta, un ruolo centrale andrà affidato alle due realtà urbane dell’Arco Jonico: Crotone e Corigliano-Rossano. Le stesse non dovranno partorire idee di sviluppo guardandosi reciprocamente, ma programmando con sussidiarietà la rinascita di tutto il territorio e guardando insieme nella medesima direzione politica. I dettami europei stabiliscono che i territori per essere funzionali, dinamici e moderni devono aprirsi al contesto della intermodalità. La Sibaritide ed il Crotoniate dispongono già di tutti gli Asset infrastrutturali. Il ruolo della Politica dovrà essere quello di fare sintesi, amalgamando il territorio tutto in un contesto di rete e rammagliando tutti gli Hub in maniera funzionale ed interconnessa. L’asse Crotone/Corigliano-Rossano si pone come percorso cerniera che dal punto di fulcro nella realtà pitagorica, si allarga al contesto sibarita dove si apre il naturale deviatoio agli interessi lucano-adriatici ed a quelli vallivo-tirrenici. Pertanto, immaginare progettualità monche e scevre di una visione d’insieme non farà altro che rallentare, ulteriormente, ogni concreta possibilità di crescita dell’area. La nuova statale 106, la ferrovia jonica, la futura linea AV dovranno porsi come raccordi, coerenti e funzionali, tra Corigliano-Rossano e Crotone e di facile collegamento al Capoluogo di Regione ed al lamentino nonché alla dorsale adriatica e della valle del Crati. Tutto ciò riportetebbe l’area Jonica del nord est verso una nuova funzionalita. E questo restituirebbe, al contempo, un’organica e razionale geometria a tutti i flussi della mobilità calabrese.  

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Gli organizzatori si ritengono soddisfatti per la terza manifestazione tenuta sulla tematica. Vieppiù, auspicano che le Amministrazioni locali e le Rappresentanze istituzionali del territorio, inizino, finalmente, ad intessere un rapporto collaborativo e proficuo per sollevare dal pantano istituzionale tutta la vasta Area dell’Arco Jonico magnograeco.

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