Il Papa: "Nuova stagione di giustizia"
27 maggio 2024 10:25di LORENZO FAZIO
«Quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! […] Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. […] Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!».
Con queste Parole, il 21 Giugno del 2014, il Santo Padre Francesco, in visita apostolica a Cassano All’Jonio, fece vibrare i cuori dei 250 mila fedeli presenti. Sono passati dieci anni da quella calda mattina, nella Spianata dell'area ex Insud di Sibari, ma l’eco di quelle parole, pronunciate con voce ferma si fa ancora sentire.
Oggi 27 maggio, la Diocesi di Cassano All’Jonio, con il patrocinio della Conferenza Episcopale Calabra, della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e dell’Istituto Teologico Calabro, riapre il dibattito e la riflessione promuovendo una tavola rotonda a dieci anni dalla scomunica di Papa Francesco dal tema: “Misericordia e Giustizia. I mafiosi sono nostri fratelli?”.
L’evento sta avendo luogo nell’auditorium del complesso interparrocchiale “San Benedetto” di Lamezia Terme, ha visto confrontarsi sul tema, illustri teologi e docenti in due sessioni, mattutina e pomeridiana. Sarà S.E. Rev.ma Mons. Savino, Vescovo di Cassano All’Jonio e Vicepresidente della CEI, tirare le conclusioni della giornata facendo il focus su “Quale conversione pastorale - abbia visto la nostra terra - a dieci anni dalla scomunica”. La preghiera conclusiva sarà invece presieduta, dal vescovo ospitante, S.E. Rev.ma Mons. Parisi.
Mons. Savino ha dato lettura, inoltre, del messaggio mandato da Papa Francesco per l'evento: "Cari fratelli e sorelle esprimo vivo apprezzamento per questo convegno, promosso dalla CEC a dieci anni dalla mia visita a Cassano. Un saluto e incoraggiamento a tutti voi. Questa iniziativa favorisce il discernimento per la ricerca di strade e strumenti che aiutano a far raggiungere a tutti il messaggio del Vangelo. La Chiesa condanna fermamente il fenomeno mafioso in tutte le sue forme. La comunità cristiana è chiamata al bene e all'annuncio della misericordia di Dio, anche chi è caduto nell'errore può essere aiutato a cambiare vita. I credenti possono aiutare queste persone al ravvedimento e, in caso di reale pentimento, accompagnarle nel cammino di rinnovamento interiore. Desidero incoraggiarvi perché possiate riflettere su questo fenomeno e curare la formazione dei preti, dei consacrati e dei laici. Auspico che la forza della Parola inquieti le coscienze dei singoli e delle istituzioni. Che sia l'impulso di una nuova stagione di giustizia e concordia sociale. Vi affido alla Beata Vergine Maria e a San Francesco di Paola, vi benedico e vi chiedo di pregare per me".
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