Un incontro coinvolgente e apprezzato quello svoltosi nei giorni scorsi presso il Liceo delle Scienze Umane e Pedagogiche Lombardi-Satriani di Mesoraca, che ha visto protagonista il bel romanzo di Olimpio Talarico "Cosa rimane dei nostri amori", permettendo un importante trait-d'union tra generazioni.
La curata ed accurata spiegazione sulla straordinarietà della parola, nella sua più pertinente accezione, ha favorito il raggiungimento di quello che vuole essere l'obiettivo che ogni scrittore desidera raggiungere: infondere le giuste suggestioni per sollecitare alla lettura, quella buona, quella che regala riflessioni e immagini che sanno fieramente parlare il nostro dialetto.
"E per un momento corsi a vedere il colore del vento, così cantava Faber, e in me, quell'immagine in musica, rievoca quel vento che in Calabria soffia sempre forte e che trasporta gli odori e le parole, e giunge fino all'anima di chi deve viverci lontano”. Un pensiero profondo e forte quello espresso da Olimpio Talarico che ha sottilineato: “Caccuri e Bergamo, due realtà dicotomiche, due facce di un solo respiro che, però, si soddisfa solo del vento caldo del Sud, del forte profumo di origano che pervade la piazza, delle ciarle rubate su una panchina che sa di vita e di un passato felice, seppur scontato. Lo si assapora e apprezza solo quando apri le ali e voli via lontano, per riscattarti da quella stretta monotonia, da quel piccolo plettro di case che mormora e sa di tutto e tutti”.
Per dirla alla Pavese, è quella nostalgia che ci rende scientemente fragili e che poi partorisce doni preziosi come il bel romanzo giallo "Cosa rimane dei nostri amori" di Olimpio. Un tripudio di personaggi verosimili - rubati alle piazze e alle pagine dei libri consumati -, di ricordi, di odori, di venti, di colori, di occhi nello scorrere del tempo e di vicende intrecciate che movimentano solo apparentemente una Caccuri assopita, statica, acquiescente.
Una letteratura rea di aver suscitato lo scompiglio in una insulsa realtà.
L'incontro presso il Liceo delle Scienze Umane e Pedagogiche Lombardi-Satriani di Mesoraca, ha palesato un forte interesse dei discenti di Petilia Policastro, Cotronei e Mesoraca per l'appunto, per gli avvincenti racconti dell'ex professore dell'Istituto in calce, il quale ha esaustivamente risposto agli opportuni quesiti postigli.
La lettura di qualche passo è stata affidata ai ragazzi stessi, composti e partecipativi, ed è stata accompagnata dolcemente dalle note di una chitarra che ha concretizzato una felice crasi tra Arti. Rilevante la presenza dell'assessore all'istruzione, alla cultura e allo sport di Mesoraca, ovvero Eloisa Tesoriera, della Dirigente emerita, Professoressa Maria Ierardi e della dirigente scolastica, Professoressa Antonella Parisi.
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