Organizzata dal Rotary Club di Locri (Rc), nei magnifici saloni di Palazzo Sant’Anna di Gerace, si è svolta la davvero interessante presentazione di “Gerace e Zaleuco. Da alba della civiltà a patrimonio dell’umanità”, il libro (Academ Editore) del professore, magistrato e fine scrittore Luigi Condemi di Fragastò, dedicato al pensiero e all’opera del primo giurista del mondo occidentale (proprio così, e indiscutibilmente) e alla sua storia terrena fortemente intrecciata con quelle della natia Locri Epizephiri e della vicina Gerace, luoghi di elezione di civiltà magnogreca prima, e poi di cerniera tra Oriente e Occidente.
L’incontro è stato aperto dall’intervento del presidente del Club service, Luigi Brugnano, moderato dal giornalista e scrittore Roberto Messina, con il saluto del giornalista e editore Carmelo Lentino e la relazione dell’avv. Vincenzo Fulvio Attisani curatore dell’Introduzione al volume che ha significativamente sintetizzato il grande merito che per cominciare va riconosciuto a Luigi Condemi di Fragastò per questa sua opera che porta alla ribalta una figura, Zaleuco, di fatto sconosciuta ai più, cittadino locrese e antesignano della cosiddetta “civiltà giuridica”, offrendo alle nuove generazioni uno stimolo, un punto di ripartenza e - come così ha ben sottolineato nel suo intervento -: “l’orgoglio di sentirsi locresi, geracesi, calabresi e depositari dell’illuminato pensiero di un personaggio straordinario di cui pochi sanno essere stato figlio di Calabria e proprio nella Locride, all’incirca nel 600 a.C., curatore del primo compendio di Leggi a noi noto”.
“Sappiamo invero molto poco di questo ‘illuminato’, così come poco conosciuta è anche la Locri Epizephiri in cui Egli ebbe a compiere i suoi studi giuridici - ha chiarito Attisani - come ancora da approfondire è la luminosa storia della vicina Gerace. Proprio per questo motivo, l’impegno di ricerca ed approfondimento svolto e voluto con bella intuizione dal prof. Condemi e da Academ, nuova casa editrice con già l’attivo di importanti titoli di rilievo nazionale, è particolarmente significativo, poiché fornisce al lettore non solo un importante compendio del lavoro di Zaleuco ma, con esso, uno spaccato enormemente significativo degli umori, della cultura giuridica e del sentire di un passato, quello Geracese strettamente legato a quello Locrese, che fu indubbiamente radice del pensiero moderno”.
A Locri e Gerace si respira oggi l’aria di passato glorioso, ancora in parte da esplorare. E quale epicentro di una cultura che affonda le sue radici in epoche lontane, la Locride è prezioso museo vivente in cui le magnificenze ambientali fanno da terrapieno e cornice a ricordi e coscienze passate, a tratti solo accennate da timidi scavi archeologici giammai completati; altre volte imperativamente testimoniate da opere imponenti, che cocciutamente hanno sfidato le ire dei tempi e le vendette della natura.
È questa, terra martoriata, pure. Non si può nasconderlo. Negli stessi posti dove si consumavano i fasti del popolo colto e ricco della Megale Hellas, nel tempo si sono susseguite ignobili guerre mafiose che hanno sporcato di rosso sangue i fasti naturali e storici, deturpati e feriti dall’esiziale consorteria della ‘ndrangheta. Il popolo di Calabria però è, e resterà, composto da gente onesta, che ha il culto del lavoro, della tradizione, della lealtà, dell’amicizia, della comunità, degli affetti familiari, dell’accoglienza. La Locride, con Zaleuco, è stata dunque madre e culla del Diritto, ed è, per quanto un osservatore distratto ne possa pensare, sempre scrigno di valori e princìpi giuridici partoriti oltre duemilacinquecento anni orsono, che albergano vivi nell’animo vero e nel dna autentico della sana calabresità.
Locri, antica città del Diritto, diede i natali a Zaleuco, e per prima nel mondo occidentale con Lui si dotò di un compendio di leggi scritte per garantire legalità e giustizia, mentre oggi viene additata come uno dei punti nevralgici della criminalità. Verosimilmente, si deve alla illuminata intuizione di Zaleuco, se la necessità di avere leggi racchiuse in un compendio scritto abbia iniziato il suo lungo viaggio che ha portato il genere umano a pretendere dal potere legislativo norme sempre più chiare, sì da essere comprese da tutti i cittadini alle stesse sottoposti.
"Zaleuco - ha tra l’altro spiegato Luigi Condemi di Fragastò - si rese conto, ben 600 anni avanti Cristo, che la norma tramandata per via orale e, vieppiù, la discrezionalità assoluta del Giudice nell’applicazione della pena, era fonte non solo di disparità di trattamento ma, ancor di più, di arbitrio e ingiustizia. Suo merito, quindi, indiscusso, è quello di avere, primo in assoluto nel mondo occidentale, riunito organicamente le leggi allora vigenti, sì da far conoscere al cittadino le norme alle quali doveva attenersi e, contemporaneamente, le pene alle quali sarebbe andato incontro in caso di inosservanza delle stesse. Le norme di Zaleuco ancorché beni immateriali, costituiscono un esempio di immenso valore etico, simbolico, teorico e pratico, oltre che storico, e un patrimonio per tutta l’umanità".
Sono ancora parole dell’Avv. Attisani: “Corsi e ricorsi della Storia. A distanza di millenni, questa esigenza di chiara, ‘semplice’, universale e comprensibile legalità è ancora fortemente sentita, e, purtroppo, altrettanto fortemente svilita da un’aberrante e spasmodica proliferazione legislativa che sembra non aver fine. Le aule di Giustizia sono quotidianamente testimoni di un Diritto oggi a tratti farraginoso, istericamente complesso, frammentato in miriadi di disposizioni normative, spesso disorganicamente sparse qua e là tra migliaia di leggi. Locri Epizefiri fu invece antesignana di un indirizzo culturale ben differente, in cui la ‘Norma’, divenendo via via più complessa per adeguarsi ad una società in crescita, veniva comunque organizzata e compendiata, sì da essere agevolmente conosciuta e riconosciuta da tutti”.
Grazie quindi a Zaleuco per la sua opera di legislatore antesignano e geniale. E grazie al dottor Luigi Condemi che, da colto e raffinato giurista e da attento studioso, ha riannodato i fili della storia e fatto riscoprire (e ai più scoprire) la statura e la modernità di questo ennesimo illustre del passato calabro. E non ultimo, un grazie ad Academ editore per la stampa di questo importante testo che viene a costituire il primo di una “Collana” di studi giuridici dedicata alle importanti vicende e ai grandi protagonisti del Diritto, che Academ si è prefissa di raccontare in agili volumi come questo. Un autorevole comitato scientifico è già entusiasticamente al lavoro per ciò, e le “sorprese” editoriali si annunciano numerose e di assoluto interesse.
Con questa “prima” di Gerace, si dà il via alla tournée di presentazioni del libro su Zaleuco (la prossima è prevista a Roma; a seguire a Catanzaro, Napoli, Firenze, Arezzo, Bologna, Milano) con Academ affiancata da prestigiosi partner, per raccontare e divulgare idee, significato e storia di un’altissima e fondamentale pagina di civiltà calabra dal valore decisamente universale.
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